In questi giorni, la stampa tedesca ha dedicato grande spazio all'arrivo al potere di Matteo Renzi, il nuovo presidente del Consiglio che a 39 anni chiederà la fiducia delle Camere tra oggi e domani. In genere, ai commentatori tedeschi piace la giovane età e lo spirito decisionista. Trapela però anche molta incertezza sul futuro del suo governo, che dovrebbe essere appoggiato dalla stessa maggioranza litigiosa che ha sostenuto l'ormai ex premier Enrico Letta.
In un altro articolo, la FAZ ricorda che Matteo Renzi vuole "rottamare" la vecchia classe politica, e sostiene che potrà minacciare elezioni anticipate se la sua maggioranza non sarà abbastanza coesa. Il giornale è convinto che, mentre Renzi è ben posizionato per vincere eventuali nuove elezioni, molti deputati vogliono evitare un voto anticipato. Dal canto suo, Die Welt si chiede se è legittimo credere alle parole del nuovo presidente del Consiglio che ha promesso una riforma al mese: "Rispetterà Renzi le sue parole? Dubbi sono opportuni". Il quotidiano mette l'accento su una maggioranza "traballante", sottolineando tra le altre cose che il nuovo ministro Padoan ha parlato in passato di modificare la tassazione sugli investimenti finanziari e immobiliari, iniziative che potrebbero provocare tensioni con l'alleato Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano. Inoltre, il quotidiano osserva che molti ministri sono dei "debuttanti", e nota come due ministri esperti in affari internazionali (Emma Bonino agli Affari Esteri e Enzo Moavero agli Affari Europei) non sono stati confermati proprio mentre l'Italia si appresta ad assumere la presidenza semestrale dell'Unione Europea in luglio e dovrà o vorrà probabilmente negoziare con la Commissione un nuovo percorso di riduzione del debito pubblico. La stampa tedesca seguirà da vicino il nuovo governo, soprattutto a ridosso del vertice italo-tedesco a Berlino il 17 marzo. Per ora, i principali giornali del paese gli hanno dato il beneficio del dubbio, ma guarderanno da vicino la stabilità del governo e la sua politica economica, mentre a Berlino il cancelliere federale Angela Merkel coltiva l'idea di imporre ai paesi più fragili un accordo contrattuale tra stato membro e istituzione comunitaria.
(Nella foto, Enrico Letta e Matteo Renzi nel momento del passaggio del testimone a Palazzo Chigi sabato 22 febbraio 2014)
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