Le tensioni tra la Germania e gli altri paesi europei sono salite nuovamente nei giorni scorsi. L'incomprensione reciproca è evidente. Fino a quando i cittadini dei paesi più in difficoltà continueranno ad accettare che le imprese tedesche possano rifinanziarsi a tassi d'interesse bassissimi mentre in Italia o in Spagna il costo del denaro è tre volte più elevato? Fino a quando la Germania, che su alcune maturità del debito pubblico gode ormai di tassi d'interesse negativi, potrà pretendere ai suoi creditori di pagare un dazio pur di prestarle denaro?
Il primo ministro Mario Monti ha partecipato mercoledì scorso a un convegno organizzato dalla Commissione Europea qui a Bruxelles. Il tema era la crescita economica. Non potendo venire di persona vi ha preso parte in teleconferenza, con un intervento di quasi un'ora. Ha fatto un'analisi ineccepibile sulla gravità della situazione economica e finanziaria, sulla necessità di mettere mano all'assetto istituzionale dell'Unione, perseguendo la strada di una maggiore integrazione europea. Ma non ha esplicitamente parlato di sovranità nazionale e della possibilità di venire incontro alla Germania su questo fronte. Eppure il ragionamento tedesco dovrebbe essere ben accetto a un europeista come Mario Monti. Come spiegare il suo atteggiamento? Teme che i partiti che sostengono il proprio governo non siano disposti a promuovere un passo così radicale? Ha ambizioni politiche personali e teme di mettere a repentaglio il suo futuro se dovesse assumere l'immagine dell'uomo che ha ceduto la sovranità nazionale? Nel suo discorso di mercoledì si è limitato a parlare dell'urgenza di avere "una sorveglianza bancaria unica". Il contrasto rispetto a un cancelliere Angela Merkel salta agli occhi: "La Germania – ha detto di recente la signora Merkel – crede che a questo stadio vi sia la necessità di mostrare ai mercati e all'opinione pubblica che la coesione della zona euro è assicurata. Al tempo stesso dobbiamo essere pronti a cedere un altro tassello di sovranità". Il nuovo accordo europeo di disciplina di bilancio (il fiscal compact) fa un passo in questa direzione, ma lascia ai governi (non a istituzioni sovranazionali, come avrebbero voluto i tedeschi) l'ultima parola sulle sanzioni da comminare al paese non virtuoso. Nel fine settimana il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy si è detto favorevole alla nascita di "un'autorità di bilancio europea" che permetta "un controllo centralizzato delle finanze pubbliche". In linea di massima la proposta spagnola è in linea con quella tedesca. La presa di posizione di Rajoy permetterà a Monti di uscire allo scoperto, e appoggiare questa soluzione?
(Nella foto, il presidente del Consiglio italiano Mario Monti)
NB: Dal fronte di Bruxelles (ex GermaniE) è anche su Facebook