Diciotto anni e un lavoro in tasca – 16/03/11

FRANKENTHAL – Florian Schidrich guarda al futuro con un certo ottimismo. Ad appena 18 anni, ha un diploma, un'occupazione e un salario. Mentre molti suoi coetanei in Spagna o in Italia sono attanagliati dall'incertezza sul loro futuro professionale, il giovane Schidrich ha già un lavoro, o quasi. Nel 2013 terminerà un periodo di apprendistato nella società industriale KSB di Frankenthal, nella Germania meridionale. E dopo? La domanda gli appare un po' strana, quasi ironica: «E dopo, sarò assunto qui», risponde con naturalezza.


La Repubblica federale ha il tasso di disoccupazione giovanile tra i più bassi d'Europa, l'8,3% in gennaio, rispetto a una media della zona euro del 19,9%. In alcuni paesi il numero dei disoccupati tra i 15 e i 25 anni è drammaticamente elevato: 23,2% in Francia, 29,4% in Italia, 43,1% in Spagna. Dietro alle buone cifre tedesche si nascondono la ripresa economica e il ricambio generazionale dovuto al rapido invecchiamento della popolazione. Ma il merito va anche a un impressionante sistema di stage e tirocini.
Nata alla fine dell'Ottocento, la KSB produce pompe idrauliche, piccole e grandi, in un comune della Renania-Palatinato, il land frontaliero con la Francia. Come migliaia di piccole e medie aziende tedesche, esporta gran parte della sua produzione. Conta quasi 15mila dipendenti in tutto il mondo, ha un fatturato di 1,9 miliardi di euro e investe annualmente 8,5 milioni di euro per gestire un ambizioso programma di apprendistato, offrendo ogni anno a 350 giovani un'esperienza lavorativa.
Il sistema di tirocini è diverso a seconda dei Länder. In generale, un giovane tedesco trascorre periodi limitati in fabbrica o in ufficio fin dai 15 anni. Il primo stage durerà fino a due settimane e gli permetterà di prendere un primo contatto con il mondo del lavoro. «È una prima esperienza, anche rapida, ma mi ha permesso di farmi conoscere dalla KSB e di toccare con mano il lavoro in fabbrica», ricorda Torben Sachse, 17 anni, compagno di apprendistato di Schidrich. Successivamente, il sistema prevede due possibilità. Ambedue alternano studio e lavoro.
Chi ha scelto una professione manuale o tecnica – come i giovani Schidrich e Sachse di Frankenthal – potrà iniziare un periodo di tirocinio, di solito dopo aver terminato gli studi. Nell'industria l'apprendistato dura tre anni e mezzo, e l'obiettivo è di imparare una professione. Altri potranno invece avvicinarsi al mondo del lavoro durante il periodo universitario, facendo degli stages della durata di alcuni mesi. Tendenzialmente il primo sarà all'inizio del cursus accademico, il secondo alla fine.
«In Germania, il sistema duale di formazione permette a molti giovani di evitare la disoccupazione», sostiene l'Organizzazione mondiale del lavoro a Ginevra. In molti paesi lo stage è un parcheggio: il giovane viene accolto svogliatamente dall'impresa privata o dall'ufficio pubblico, salvo lodevoli eccezioni. Non in Germania. Prima di tutto, il tirocinio viene pagato. Lo studente universitario riceve tra i 500 e i 750 euro al mese; mentre un giovane che sta facendo l'apprendistato in un'impresa industriale riscuote 800 euro al mese.
Nel 2010, gli apprendisti nel settore metalmeccanico tedesco erano 200mila. Spiega Franz Eller, il dirigente di KSB che gestisce i vari programmi di tirocinio della società. «Da un lato vogliamo scegliere accuratamente le nuove professionalità, preparare le nuove generazioni, offrire loro un'esperienza lavorativa che sia utile, indipendentemente dalle loro scelte. Dall'altro, soprattutto con l'apprendistato, vogliano trasmettere ai giovani un metodo lavorativo, competenze professionali, sociali e infine i valori della nostra società».
In una brochure di KSB si leggono parole come: responsabilità, onestà, fiducia, professionalità, attenzione. L'impegno della società di Frankenthal non è disinteressato. Mentre la popolazione tedesca invecchia e la manodopera specializzata scarseggia, il suo obiettivo è pescare tra i giovani i dipendenti migliori che le permetteranno in futuro di battere la concorrenza. Eppure, l'impegno è anche sociale: in Germania la Bildung, l'istruzione di una persona, non dipende solo dall'ambiente familiare ma anche dal mondo universitario e lavorativo.
Anche nella Repubblica federale però la bassa disoccupazione giovanile nasconde un aumento del precariato. «La ripresa delle assunzioni in Germania si è fatta grazie al ricorso massiccio al lavoro temporaneo, ai contratti a tempo parziale e determinato», notava di recente Berndt Keller, docente all'Università di Costanza. Tra il 2004 e il 2010 il numero dei lavoratori a tempo determinato è aumentato del 140%. Erano 900mila all'inizio del 2011. Spesso sono pagati meno dei dipendenti a tempo indeterminato, anche se in molti settori la forbice si sta chiudendo.
Alla KSB di Frankenthal il problema non si pone, o quasi. Sui 5.100 dipendenti della società in Germania, appena cento hanno un contratto a tempo determinato. Lo stesso Eller calcola che la società assume il 30% di coloro che fanno uno stage scolastico o universitario e praticamente tutti coloro che fanno un apprendistato. «A me – spiega il giovane Schidrich – una volta assunto piacerebbe andare nella sezione di montaggio delle pompe». Il suo primo stipendio dovrebbe essere di circa 2.200 euro lordi al mese.
B.R.

 

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