E’ Monaco la città più piacevole al mondo in cui vivere. Monaco, nella fredda e noiosa Germania? Sì, esattamente. A decretarlo è stata questa settimana la rivista inglese Monocle che ogni anno pubblica una classifica delle venticinque metropoli dove si vive meglio.
Quando ai miei interlocutori non tedeschi dico che abito a Francoforte, mi rivolgono un sorriso di compassione. O forse è solo un’impressione? Troppo spesso gli europei guardano a Berlino come all’unica città tedesca in cui sia veramente possibile vivere: bella, grande, spaziosa, ricca di musei, ristoranti e storia. Il suo nome evoca la Prussia, Federico II, gli Ugonotti, per non parlare del Muro e della Guerra Fredda. E Monaco? La città bavarese ha appena 1,3 milioni di abitanti, due terzi in meno rispetto a Berlino, ma la città è un centro culturale ed economico di prim’ordine. Certo, i Wittelsbach non regnano più, ma il ministro-presidente della Baviera non governa un Land qualsiasi: è un Freistaat, uno stato libero. La città è sede di aziende tra le più importanti al mondo – da Allianz a Munich Re, da Siemens a BMW. Pubblica l’altro grande giornale tedesco, rispetto alla Frankfurter Allgemeine – la Süddeutsche Zeitung. La corte ducale ha lasciato un’eccellente tradizione culinaria, a cominciare dalla Prinzregententorte, che va ben oltre la birra e i Wurst. Più in generale la vittoria di Monaco nella classifica di Monocle è la vendetta dell'altra Germania, quella non berlinese, troppo spesso ignorata. Il paese non ha la storia dell’Italia, il sole della Spagna, la bellezza della Francia, ma ha una qualità della vita che i tedeschi difendono con le unghie. Non mi riferisco (solo) ai teatri o ai musei, ai parchi o alle stazioni, agli aeroporti o alle piste ciclabili. Il controllo reciproco può sfiorare in certi casi la delazione, ma può anche mostrare straordinari esempi di solidarietà; mentre la puntualità, l’ordine e la pulizia si rivelano spesso un modo per stemperare lo stress della vita moderna.