FRANCOFORTE – Volete risparmiare, acquistare al prezzo migliore? Per i tedeschi, presi dal "mal di consumo", la proposta è allettante, impossibile da rifiutare. L'idea di Daniel Engelbarts di creare un portale tutto dedicato al risparmio ha toccato un nervo sensibilissimo in una Germania dove la parsimonia è di rigore e la domanda interna è debole. Piace ai consumatori e piace alle imprese, che in tempi di crisi stanno inondando le famiglie di buoni-sconto e offerte speciali.
Il sito si chiama www.sparwelt.de. È nato un anno fa sotto forma di blog ed è diventato un portale tre mesi fa. Sparwelt è una miniera di informazioni per chi vuole acquistare al prezzo migliore: segnala al pubblico le migliori offerte del momento su un mercato, quello tedesco, dove la concorrenza è selvaggia. Quelle di ieri? Per esempio: Berlino-New York e ritorno a 199 euro; quattro cosmetici per la pelle al prezzo di tre; e due anni di tariffa fissa al cellulare.
Engelbarts, 36 anni, afferma che il suo è il primo portale di questo tipo in Germania. «Ci sono siti specializzati che pubblicizzano offerte e sconti, ma sono blog studenteschi, dedicati a piccole comunità», spiega da Berlino l'imprenditore eletto in giugno "fondatore del mese" dal Financial Times Deutschland. «Il nostro sito – aggiunge è rivolto al grande pubblico. Contiamo circa un milione di visite al mese con un aumento mensile di circa il 20%».
Nella prima metà dell'anno i consumi tedeschi si sono dimostrati sorprendentemente robusti (a luglio le vendite al dettaglio sono salite dello 0,7% rispetto a giugno), ma la crescita è da imputare ai sussidi per la rottamazione delle macchine: è solo grazie agli aiuti pubblici che i consumi nel primo semestre sono aumentati dello 0,1 per cento. In assenza del sostegno statale, sarebbero calati dell'1%,in base ai calcoli dell'Ufficio federale di Statistica di Wiesbaden.
I sussidi alla rottamazione scadranno a breve, quando il denaro inserito in bilancio, cinque miliardi di euro, sarà terminato, ha avvertito lunedì il ministero dell'Economia.Il timore di molti è che ci sarà un forte calo delle vendite di auto una volta abolito il sostegno artificiale alla domanda.
Roland Berger Strategy Consultants si aspetta un crollo del 20% nel 2010 e teme che circa 90mila posti di lavoro sianoa rischio.
Commenta più in generale Hubertus Pellengahr, portavoce dell'associazione dei commercianti Hde: «A conti fatti, la nostra stima è di una diminuzione delle vendite al dettaglio del 2% nel 2009». Una certa tendenza alla parsimonia, la paura del futuro e l'invecchiamento della popolazione sono tra i fattori strutturali che pesano sui consumi tedeschi. La quota del risparmio sul reddito disponibile è salita al 12,8% nel primo semestre del 2009, ai massimi da 16 anni.
In questo contesto, non passa giorno senza che i tedeschi ricevano nelle cassette delle lettere o attraverso i giornali offerte più o meno attraenti. Secondo Bloomberg, Unilever distribuirà nelle prossime settimane 50 milioni di buoni-sconto per indurre le famiglie tedesche ad acquistare i suoi prodotti, seguendo l'esempio di Beiersdorf, il produttore di Nivea, che a luglio ha messo a disposizione buoni-sconto da tre euro.
La crisi economica ha reso i tedeschi ancor più attenti alla spesa di tutti i giorni: ormai tre famiglie su quattro comprano da Aldi, il supermercato harddiscount noto per proporre offerte imbattibili, tali da indurre molti consumatori a una corsa al negozio fin dalla mattina presto. Tra gli altri, Arcandor, il proprietario della catena Karstadt che da ieri è oggetto di una procedura giudiziaria di fallimento, ne sta pagando lo scotto.
«Ich bin doch nicht Blöd», «non sono mica scemo», è il noto slogan della rete di negozi di elettronica Media Markt che mette l'accento proprio sulla capacità del tedesco di individuare l'offerta migliore. Nessuna sorpresa quindi se qui è nato Sparwelt, che significa il mondo del risparmio. «L'idea – racconta Engelbarts mi è venuta prima dello scoppio della crisi ma certo la recessione ci sta aiutando».
Sparwelt ha una redazione di cinque persone: si informano sulle offerte in vigore, ne valutano la serietà e poi le mettono sul sito. Il servizio è gratuito; la società vive delle commissioni che incassa dai commercianti online. «Per ora vogliamo rafforzarci in Germania, ma espanderci è tra i nostri progetti», conclude l'imprenditore,consapevole dell'effetto- crisi sui consumi in tutta Europa. Anche in Italia? «Certo anche in Italia, l'importante è avere una base sul territorio».
B.R.