Si moltiplicano in vari paesi europei, e anche tra alcuni paesi europei, le iniziative di trasporto pubblico gratuito o comunque a prezzi sovvenzionati. L’obiettivo non è solo di ridurre il traffico o diminuire l’inquinamento. C’è il tentativo di contrastare l’euroscetticismo dei partiti più radicali offrendo ai cittadini europei un nuovo progetto paneuropeo, una specie di Erasmus nei trasporti.
Già da qualche anno in Lussemburgo i trasporti pubblici sono completamente gratuiti. Alcune città europee hanno seguito lo stesso esempio. Dal 21 dicembre anche bus e tram della metropoli francese di Montpellier (circa 500mila abitanti) saranno gratuiti. Lo stesso hanno fatto Calais o Niort, città tuttavia più piccole.
In Germania, dopo mesi di trattative con i Länder, il governo federale ha lanciato di recente l’abbonamento da 49 euro al mese che permette a una persona di viaggiare gratuitamente su tutti i mezzi di trasporto regionali e locali del paese. Sono esclusi i treni ad alta velocità e i traghetti, salvo quando appartengono alla rete di trasporto locale (come ad Amburgo o sul Lago di Wannsee a Berlino).
Dicevo che le facilitazioni sono anche tra paesi membri. In occasione del sessantesimo anniversario del Trattato dell’Eliseo, Francia e Germania hanno messo a disposizione 60mila abbonamenti gratuiti che permetteranno ai giovani francesi e tedeschi tra i 18 e i 27 anni di usare liberamente le rispettive reti ferroviarie. L’operazione, che è iniziata il 12 giugno e si concluderà il 31 dicembre, ha raccolto 2,5 milioni di domande.
La Francia, e in particolare il suo ministro dei Trasporti Clément Beaune, vuole proseguire su questa strada e proporre ai propri partner di mettere a punto uno strumento unico, da utilizzare in tutta Europa, con il quale pagare i mezzi di trasporto. In buona sostanza, si tratterebbe di un Pass Navigo europeo, come viene chiamata la tessera sulla quale i parigini caricano biglietti di metropolitana e abbonamenti vari.
Un supporto unico esiste già in Olanda e permette a una persona di spostarsi attraverso il paese usando un solo strumento di pagamento (la OV-Chipkaart). La nascita di questo strumento ha richiesto un grande sforzo non solo tecnologico, ma anche organizzativo, tenuto conto delle diverse tariffe da città a città.
L’idea di avere un supporto unico in tutti i 27 paesi europei è interessante. Ha certamente una valenza ecologica, ma anche molto politica. In fondo, il desiderio è di cavalcare un nuovo progetto positivo che faciliti la mobilità delle persone in Europa, con l’obiettivo di promuovere l’accettazione delle tante costrizioni legate alla lotta al riscaldamento climatico, tentando al tempo stesso di contrastare il discorso euroscettico dei partiti più radicali.