RHÖNDORF (BAD HONNEF) – Non c'è altro paese in Europa come la Germania: qui le case delle persone illustri sono curate come musei, venerate come reliquie. Le abitazioni di Marx a Treviri, Hegel a Stoccarda o Bach a Lipsia sono visitate da migliaia di persone ogni anno. La casa di Konrad Adenauer a Rhöndorf, nei pressi di Bonn, non è da meno. «Contiamo trentamila visitatori all'anno », spiega la guida Christa Sesterhenn. I luoghi tanto amati dall'ex cancelliere e fondatore della Repubblica Federale saranno visitati oggi da un ospite d'eccezione: il suo successore alla guida dei democristiani tedeschi, Angela Merkel.
La visita è stata programmata da tempo, tutta incentrata sull'onda dei ricordi e degli anniversari del 2009. La giornata sarà cruciale nella strategia politica della signora Merkel in vista della consultazione federale del 27 settembre. L'obiettivo del capo del governo è di rafforzare la sua immagine di leader nazionale, cresciuta a est ma radicata a ovest; protestante in un partito prevalentemente cattolico; donna in un movimento maschilista ma pur sempre legata ai valori fondanti della Cdu, e della Germania che proprio quest'anno festeggia i sessant'anni della Repubblica Federale e i vent'anni della Caduta del Muro.
Costruita negli anni Trenta, sui pendii di una collina con vista sul Reno, la casa di Adenauer è rimasta immutata da quando il vecchio cancelliere democristiano vi morì il 19 aprile 1967 all'età di 91 anni. L'abitazione è comoda, senza essere lussuosa, pur decorata da quadri antichi. Non mancano i ricordi personali: il telefono di bachelite collegato direttamente alla cancelleria di Bonn, un crocefisso regalato da Paolo VI, il celebre campo da bocce, e le piante di rose, le stesse che egli stava curando quando nell'agosto del 1961 ricevette all'improvviso notizia della costruzione del Muro a Berlino.
«Per la maggior parte i nostri visitatori sono anziani e provenienti dalla Germania ovest- ammette la signora Sesterhenn a pochi giorni dalla visita del cancelliere Merkel – ma vogliamo anche attirare i più giovani: il museo adiacente alla casa di Adenauer può essere utilizzato per feste di compleanno e due volte all'anno organizziamo delle kermesse ». Oggi la signora Merkel passerà da Rhöndorf dove incontrerà i parenti di Adenauer. Sulla tomba dell'ex cancelliere lascerà una corona di fiori. Poi salirà su un treno speciale per tornare a Berlino, via Coblenza, Francoforte, Erfurt e Lipsia.
Nella campagna elettorale della signora Merkel il pellegrinaggio in Renania, che avverrà non per caso il giorno del sessantesimo anniversario dell'elezione di Adenauer al cancellierato, è un passaggio importante, come importante fu a metà agosto una visita privata a Helmut Kohl in Renania-Palatinato. Il disegno, carico di simbolismi, è chiaro: cavalcare gli anniversari del 2009 e inserirsi nel lungo periodo quale erede diretto di due grandi cancellieri democristiani, di due padri della patria: il primo ha fondato la Repubblica Federale dalle ceneri della guerra nel 1949; il secondo ha riunito le due Germanie sulle rovine del Muro nel 1989.
Il tentativo della signora Merkel, 55 anni, è di apparire una stateswoman, una donna di stato, al di sopra delle parti. Più popolare del suo sfidante socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, il capo del governo sa che il successo della Cdu in piena crisi economica dipende dalla propria immagine nazionale. C'è di più: vuole poter salvaguardare la propria autorità nel caso in cui il risultato elettorale fosse incerto per meglio negoziare, a destra o a sinistra, la formazione di una nuova maggioranza.
In questi anni, la signora Merkel ha lavorato per porre il partito democristiano al centro della scena politica, die Mitte. In un momento in cui i movimenti popolari sono in perdita di velocità e messi alle strette dai piccoli par-titi, la Cdu tenta di ampliare il suo elettorato: più giovani, più lavoratori, più donne. Nel 2005, il 40% dei suoi elettori aveva oltre 60 anni e solo il 33% degli operai votò per i democristiani. Si capisce perché Opel sia stata salvata con i soldi del contribuente e perché il cancelliere stia rilasciando numerose interviste alla stampa femminile. D'altronde le donne sono la maggioranza dell'elettorato, 32 milioni di persone.
Per molti osservatori, die Mitte ha significato una sterzata a sinistra: la Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung parla di una «socialdemocratizzazione del paese». Certo il governo Merkel ha ridotto le tasse sulle imprese e aumentato l'età pensionabile a 67 anni, ma ha anche annacquato le riforme della prima metà del decennio; introdotto il salario minimo in molti settori dell'economia; abolito la legge che permetteva di rivedere al ribasso gli assegni pensionistici. Di recente Handelsblatt ricordava che «anche la grande coalizione del 1966-1969 tra democristiani e socialdemocratici aveva provocato un aumento della spesa statale».
Difficile dire però quanto la sterzata a sinistra del cancelliere sia dovuta all'alleanza sui generis con l'Spd e alla recessione economica o a un eccesso di pragmatismo, tutto votato alla conservazione del potere. «Il mio Leitmotiv è che le decisioni debbano essere il frutto di lunghe riflessioni», ha detto di recente.
Forse la vera immagine della signora Merkel si chiarirà nel caso di una vittoria dell'alleanza democristiana-liberale a lei preferita. Mostrerà una vena liberale, introducendo le tanto promesse riforme in un paese dove l'economia sociale di mercato ha visto lo Stato crescere sempre più? O tenterà di frenare le pressioni dell'Fdp, ascoltando l'ala sociale della Cdu?
Proprio nel salotto di Rhöndorf la Germania compì sessant'anni fa una scelta decisiva per il paese. Una settimana dopo le prime elezioni libere, il 21 agosto, Adenauer invitò a casa sua i massimi dirigenti della Cdu. Il voto aveva dato risultati confusi, e il dubbio era tra una grande coalizione con i socialdemocratici o una piccola coalizione con i liberali. Intorno a un tè il futuro cancelliere impose al partito l'alleanza con l'Fdp. A due settimane dal voto del 27 settembre i sondaggi sottolineano quanto anche la consultazione di quest'anno sia incerta; la signora Merkel punta su un'intesa con i liberali, ma l'ipotesi di una nuova grande coalizione resta d'attualità.
B.R.
L'ex cancelliere
Konrad Adenauer nacque a Colonia nel 1876e morì a Rhöndorf nel 1967. Fu sindaco della sua città natale fino all'avvento del nazismo, quando dovette abbandonarne la guida per trasferirsi non lontano da Bonn, a Rhöndorf.
La sua casa
Fu il primo cancelliere del dopoguerra, l'uomo che più di altri riportò la Germania nell'alveo delle democrazie europee. La casa di Rhöndorf, rimasta immutata dalla fine degli anni 60, è gestita da una fondazione pubblica ed è meta di migliaia di visitatori ogni anno. La fondazione ha un bilancio annuale di 1,1 milioni di euro e conta 22 dipendenti, tra i quali anche un giardiniere. Ci sono nel paese altre quattro istituzioni dello stesso tipo, legate a uomini politici. Curano le abitazioni di Willy Brandt, Friedrich Ebert, Theodor Heuss e Otto von Bismarck.
L'omaggio di Angela
Angela Merkel,nell'ambito della sua campagna elettorale in vista delle elezioni del 27 settembre, farà tappa oggi alla casa di Adenauer e deporrà poi una corona di fiori sulla tomba dell'ex cancelliere.