In Germania, dal 1963 a Capodanno le reti televisive tedesche trasmettono immancabilmente ogni anno uno sketch di 15 minuti intitolato Dinner for One che è ormai una tradizione delle feste di fine anno, una vera mania collettiva. Il filmato, in bianco e nero e in inglese, racconta la storia di una anziana signora che è servita a tavola da un maggiordomo in occasione del veglione di Capodanno. Questi è chiamato a prendere il posto di invitati che nel corso degli anni sono scomparsi. L’uomo si ubriaca rapidamente a furia di prosit e di brindisi. Le gag non mancano. Il film, trasmesso a cavallo dell’anno da quasi tutte le reti televisive anche più volte al giorno, è una presa in giro degli inglesi e del rispetto ossessivo delle loro tradizioni: The same procedure as every year, James!, dice l’anziana signora al suo cameriere.
In Francia, dopo la Rivoluzione francese del 1789, il nuovo regime proibiì per sei anni ai cittadini francesi di celebrare il nuovo anno e di farsi gli auguri a vicenda. I rivoluzionari volevano cacciare ogni ipocrisia sociale e ritenevano che l’abitudine degli auguri fosse frivola, faticosa, avvillente, un criticabile retaggio dell’ancien régime. Il nuovo regime quindi abolì il Capodanno, complice anche l’adozione di un nuovo calendario, e proibì gli auguri sia a voce che per posta. Ancora oggi i francesi preferiscono augurarsi bonne année dal 1° di gennaio. Prima dell’inizio dell’anno tenderanno ad augurarsi de bonnes fêtes. Una eredità rivoluzionaria? Forse semplicemente un omaggio alla scaramanzia (tanto vale aspettare che l’anno sia in effetti iniziato prima di farsi gli auguri).
In Austria, si terrà oggi il tradizionale concerto di Capodanno alla Musikverein di Vienna, una sala inaugurata nel 1870. Si calcola che 50 milioni di persone in giro per il mondo assisteranno in televisione al celebre concerto che inizierà alle 11:15. Duemila saranno gli spettatori nel teatro. L’evento così ottocentesco non è un retaggio dei tempi dell’Impero; bensì fu voluto dal regime nazista per la prima volta nel 1939. L’obiettivo di Adolf Hitler era di celebrare al ritmo dei più famosi compositori austriaci l’avvento di una nuova era e l’Anschluss che aveva avuto luogo il 12 marzo del 1938. A dire il vero il primo concerto si svolse un 31 dicembre, non un 1° gennaio. In tedesco, gli auguri di fine anno si fanno con l’espressione Guten Rutsch!, letteralmente: una buona scivolata (nel nuovo anno).
NB: Dal fronte di Bruxelles (ex GermaniE) is also on Facebook