La situazione politica europea, e non solo italiana, si fa sempre più delicata. In Austria, la grande coalizione tra centro-destra e centro-sinistra è stata confermata dalle urne, ma i partiti più radicali si sono rafforzati non poco. Il populista Freiheitliche Partei Österreichs (FPÖ) è salito dal 17,5 del 2008 al 21,4% dei voti del 2013. In Portogallo, il partito socialdemocratico (conservatore) al governo è stato punito dagli elettori; e i comunisti (spesso euroscettici) sono riusciti a ottenere circa il 10% dei suffragi. In Germania, i negoziati in vista di un nuovo governo dopo le elezioni del 22 settembre si prevedono lunghi. E in Italia? La nuova crisi politica non ha colto l'establishment europeo di sorpresa. È da tempo che gli avvenimenti a Roma stavano tenendo molti a Bruxelles con il fiato sospeso. In piena recessione economica, le istituzioni europee insistono per la stabilità dei governi, soprattutto nella zona euro, e vedono quindi di buon occhio le grandi coalizioni che guidano oggi l'Austria, il Belgio, l'Olanda o l'Italia, domani forse anche la Germania. Il problema di queste alleanze è che tendono in ultima analisi, se dimostrano incompentenza o se provocano insoddisfazione, a rafforzare i piccoli partiti più estremisti. Lo si è visto bene domenica scorsa in Austria.
Al di là del buon risultato dell'FPÖ, è da segnalare anche l'ingresso
in parlamento del movimento euroscettico del miliardario austro-canadese
Frank Stronach, con circa il 6% dei suffragi. Il rischio quindi è che la stabilità del governo crei in realtà nuova incertezza, scatenando un pericoloso circolo vizioso. Ciò detto, al di là delle conseguenze sociali dell'incertezza politica, molti mettono l'accento anche sulle
conseguenze negative per l'economia. Il grafico qui sopra mostra il legame tra incertezza
politica e investimenti economici. È stato pubblicato da Marco Buti,
direttore generale degli affari economici della Commissione europea, e
Pier Carlo Padoan, vice segretario generale dell'Organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), in un articolo scritto a metà settembre per il sito di commenti economici VOX. Per l'Italia in crisi economica, e la sua classe politica, è l'ennesimo campanello d'allarme.
(Il grafico mette a confronto il rapporto investimenti/prodotto interno lordo e un indice che riflette l'incertezza politica. La fonte è: Eurostat and Baker, Bloom and Davis at
www.PolicyUncertainty.com.)
NB: Dal fronte di Bruxelles (ex GermaniE) è anche su Facebook