Bersani alla UE: Non smonterò le riforme di Monti – 20/12/12

BRUXELLES – Il segretario del Partito democratico e candidato premier Pier Luigi Bersani ha avuto ieri una serie di incontri qui a Bruxelles con l’obiettivo di presentarsi all’establishment europeo a poche settimane da nuove elezioni politiche in Italia. Parlando con la stampa, Bersani ha ribadito chiaramente che intende essere capo del governo nel caso di vittoria del suo partito, e ha preannunciato in questo caso possibili correzioni alle misure economiche adottate dall’attuale esecutivo.


La
giornata europea di Bersani è stata segnata da tre incontri. La mattina con il
presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della
Commissione José Manuel Barroso, e poi il pomeriggio con il presidente dell’Eurogruppo
Jean-Claude Juncker. Nei tre casi l’uomo politico italiano ne ha approfittato
per rispondere alle domande della stampa. “E’ abbastanza normale che chi vince
le elezioni debba avere l’incarico di governo”, ha detto tra le altre cose Bersani. La
presa di posizione giunge mentre si discute in Italia se in un modo o
nell’altro l’attuale premier Mario Monti possa rimanere in carica anche dopo il
voto. Ieri lo stesso Bersani ha detto che “faremo la campagna elettorale
sostenendo le nostre prospettive, contro nessuno”. Al
tempo stesso ha ammesso che le dinamiche possono cambiare. Il Pd è alla ricerca
di un difficile equilibrio. Deve cavalcare i risultati ottenuti dal governo
Monti, che ha appoggiato nel 2011-2012, senza esserne snaturato. In
questo senso, c’è evidentemente il desiderio del Pd di tornare al potere con un
governo guidato da un politico, non da un tecnico. Nel contempo, è interessante
che Bersani abbia parlato qui a Bruxelles della necessità di avere “uno sguardo
aperto” nei confronti delle forze politiche di centro “europeiste e moderate” (che
incidentalmente potrebbero essere guidate dallo stesso Monti). Non per altro, il
segretario del Pd ha detto di volere continuare a dialogare con l’attuale
premier. Sul
fronte interno, Bersani non ha esitato a criticare il centro-destra a proposito
del prossimo voto sulla legge di stabilità. Notando “elementi di
traccheggiamento” da parte del Popolo della libertà, il segretario del Pd ha ricordato
che i partiti che sostengono il governo Monti si erano detti pronti a votare il
pacchetto legislativo il più velocemente possibile. Si è quindi augurato un
voto già questa settimana, parlando di posizione del centro-destra “indecorosa,
inaccettabile, incommentabile”. Bersani
ha voluto utilizzare la sua visita a Bruxelles anche per rassicurare i suoi
interlocutori “sul rispetto dei patti sottoscritti” dall’Italia in Europa. "Noi
siamo quelli che hanno portato l'Italia nell'euro, i governi di centro-sinistra,
in cui io ho lavorato, con Ciampi, Prodi e Padoa-Schioppa. Siamo quelli lì”, ha
spiegato, sottolineando la "capacità e volontà riformatrice del
centrosinistra, la volontà di tenere i conti a posto, di fare le riforme e di
tenere la spesa corrente sotto controllo". Ciò detto, Bersani non ha escluso di modificare alcune
misure del governo Monti: "Naturalmente (…) abbiamo il nostro modo: non
vogliamo smontare nessuna delle riforme fatte dal governo Monti ma, qualche
verifica dell'implementazione e qualche correzione degli effetti ci
vorrà". L’ex ministro dello Sviluppo economico ha sottolineato che il Pd ha
sempre appoggiato l’attuale esecutivo “con lealtà”, ma ha detto di volere a
questo punto “occuparsi dell’economia reale”, e non solo di stabilità dei conti. Né
la Commissione europea né la presidenza del Consiglio europeo hanno voluto
commentare la visita di Bersani a Bruxelles. I colloqui sono stati definiti costruttivi,
dall’entourage di Van Rompuy. Più esplicito è stato Juncker: «Se il processo di
riforme avviato da Monti sarà proseguito, magari con qualche sfumatura, sarà
nel migliore interesse per l'Italia e per l'euro”. Il presidente
dell’Eurogruppo ha definito Bersani, "una persona intelligente che mi
sembra abbia le migliori intenzioni per l'Italia".
B.R.