La sentenza dimenticata: L’incognita di Karlsruhe sugli acquisti della BCE

Il 12 settembre la Corte costituzionale tedesca ha dato finalmente il via libera al Meccanismo europeo di stabilità. L'attesa sentenza ha permesso alla Germania di ratificare l'ESM, che all'inizio di ottobre ha tenuto la sua prima seduta inaugurale. La vicenda però non è chiusa. Nelle prossime settimane, il tribunale di Karlsruhe deve pubblicare le motivazioni della sentenza, e tra le altre cose dovrà spiegare se gli acquisti di obbligazioni da parte della Banca centrale europea sono lecite, come gli hanno chiesto di fare i professori e gli economisti che hanno fatto ricorso prima dell'estate. Andreas VosskuhleLa questione è delicata, e spiega tra le altre cose perché nessuno – né la BCE, né la Spagna, né molti paesi europei – stia veramente spingendo perché il governo Rajoy chieda a breve un sostegno europeo, che apra la porta a un intervento sui mercati dell'ESM e della BCE. I ricorrenti considerano che gli acquisti di debito da parte dell'istituto monetario violano i Trattati ed equivalgono a finanziamento monetario; hanno chiesto ai giudici tedeschi di dare il loro avviso. In una intervista al quotidiano francese Le Monde pubblicata all'inizio del mese, il presidente della Corte costituzionale Andreas Vosskuhle, ha spiegato: "Gli interventi della BCE potrebbero avere un certo ruolo nella decisione principale che daremo sull'ESM e sul fiscal compact". Alla domanda se spetta al tribunale tedesco valutare la questione, Vosskuhle, 48 anni, ha aggiunto: "Viviamo in un insieme giuridico europeo. La protezione dei Trattati obbliga in prima battuta la Corte di Giustizia dell'Unione. Se giungessimo alla conclusione che c'è violazione dei Trattati europei con una ripercussione sul diritto costituzionale nazionale, porremmo la questione alla Corte europea".


Difficile dire cosa sceglierà di fare il tribunale tedesco. Deciderà di seguire la stessa linea assunta nei confronti dell'ESM e allinearsi sulle posizioni del governo Merkel? Oppure opterà per chiedere l'ultima parola alla Corte del Lussemburgo, pur di dare sfogo alle pressioni legalistiche di una parte della popolazione tedesca? Si capisce meglio a questo punto come mai le pressioni sulla Spagna perché chieda l'aiuto europeo siano limitate. Non solo il paracadute europeo è complesso – richiede passo passo la firma di un memorandum d'intesa, l'accordo dei paesi della zona euro, il benestare del consiglio direttivo della BCE nel caso di interventi sul mercato – ma sulla stessa (cruciale) partecipazione dell'istituto monetario pesa anche l'incognita della Corte costituzionale di Karlsruhe. Cosa succederà se il tribunale tedesco decidesse di adire la Corte europea di Giustizia? Peraltro, la stessa BCE è attraversata da dubbi e angosce. Il presidente dell'istituto monetario Mario Draghi sa perfettamente che gli acquisti sono (relativamente) facili da iniziare, ma che la scelta di interromperli o addirittura di terminarli, nel caso per esempio le condizioni imposte ai governi non vengano soddisfatte, rischia di essere politicamente dirompente. Non sorprende a questo punto se la settimana scorsa Standard & Poor's abbia ridotto il rating spagnolo a BBB- mettendo l'accento proprio su "uno schema tra i governi della zona euro che ancora manca di certezze". L'assenza di chiarezza sulla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte dell'ESM è solo un aspetto della partita.

 

(Nella foto, Andreas Vosskuhle, 48 anni, presidente della Corte costituzionale tedesca)

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