La BCE apre un ufficio a Bruxelles e rafforza l’asse con il Parlamento

La Banca centrale europea presenterà questa settimana un nuovo gioco educativo con il quale tentare di sensibilizzare i giovani all’importanza della stabilità dei prezzi. Il passatempo high-tech, tutto dedicato alla politica monetaria, dovrebbe servire da un lato a rassicurare gli europei sul fatto che la BCE ha ben presente il suo compito istituzionale, mantenere bassa l’inflazione, e dall’altro a risollevare la popolarità della banca che, come hanno fatto notare questa settimana gli economisti tedeschi Daniel Gros e Felix Roth in un articolo per la Frankfurter Allgemeine Zeitung, è ai minimi dal 1999. JCT Più interessante e significativa è però un'altra iniziativa della BCE: l’apertura di un proprio ufficio a Bruxelles. Finora l’istituto monetario ha avuto una sola antenna all’estero, a Washington presso il Fondo monetario internazionale. Tra qualche mese avrà un proprio rappresentante anche presso le istituzioni comunitarie. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dal consiglio direttivo e dovrebbe diventare operativa nel secondo trimestre del 2011.

La mossa è interessante. Da un lato, la BCE si svincola dalle banche centrali nazionali che nonostante la nascita dell’Unione monetaria hanno spesso mantenuto propri uffici all’estero: in Cina, in Russia, in Giappone o negli Stati Uniti, facendosi concorrenza a vicenda e mettendo in ombra l’Eurosistema. Dall’altro, l’istituto francofortese prende atto dei rapporti sempre più stretti – anche per via della crisi finanziaria e debitoria – con gli altri organismi europei: la Commissione in primo luogo, ma anche e soprattutto il Parlamento. Con il Trattato di Lisbona l’Assemblea ha assunto un ruolo più importante di prima: la sua opinione può influenzare in una direzione o nell’altra scelte cruciali. In questo senso, il Parlamento è diventato un importante partner strategico della BCE. Le due istituzioni sono sulla stessa lunghezza d’onda per esempio per quanto riguarda l’opportunità di rendere il Patto di Stabilità più severo o la necessità di rafforzare il governo europeo. Qualche giorno fa, durante un'audizione, il presidente della BCE Jean-Claude Trichet ha riscosso numerosi applausi dalla platea ed esortato i deputati a fare sentire la loro voce nel dibattito di questi mesi. Le due uniche istituzioni sovrannazionali europee si stanno alleando in un momento in cui l’Unione è attraversata sempre più da ondate nazionalistiche.

(Nella foto, il presidente della BCE Jean-Claude Trichet. Nato a Lione nel 1942, Trichet è alla guida dell'istituto monetario dal 2003. Il suo mandato scade nel 2011)