Come cambia il car sharing: auto in affitto anche per qualche minuto

Ulm Affittare le auto a chi non vuole più acquistarle è ormai diventato a sorpresa un business delle grandi case automobilistiche tedesche. A Ulm, Daimler ha lanciato ufficialmente quest'anno Car2Go. L'idea del produttore di Mercedes-Benz è semplice, simile a quella che regola l'affitto di biciclette in molte città europee. La società ha messo a disposizione degli abitanti della città alla frontiera tra il Baden-Württenberg e la Baviera circa 200 Smart, parcheggiate un po' ovunque (saliranno a 300 entro la fine dell'anno). Chi vuole può prenderla in affitto anche solo per qualche ora: per fare la spesa, andare a cena fuori città o accompagnare il figlio dal medico. L'auto può essere abbandonata dove capita, purché parcheggiata legalmente. La registrazione avviene attraverso Internet e il pagamento attraverso il proprio conto bancario. Al momento della prima registrazione (costa 19 euro), il cliente riceve il chip necessario per aprire l'automobile. Il costo dell'affitto è di 19 centesimi di euro al minuto, comprese le tasse automobilistiche, la benzina, l'assicurazione e il servizio, per un massimo di 9,90 euro all'ora. In alcuni momenti della giornata, il sistema Car2Go è competitivo anche nei confronti dell'autobus. Più rapido e meno caro.

Attraverso moderni sensori, Daimler può controllare non solo la localizzazione dell'automobile, ma anche chiusura dei finestrini e il livello della benzina. Ormai Car2Go conta circa 20mila clienti a Ulm, una città che insieme alla vicina Neu-Ulm ha 170mila abitanti. Sulla falsariga di questa iniziativa, negli scorsi giorni la società tedesca ha poi lanciato anche Car2Together, un nuovo sofisticato programma informatico che dovrebbe facilitare l'incontro tra domanda e offerta nel più tradizionale car sharing. Nel paese delle Mercedes, delle BMW e delle Porsche sono sempre più numerosi i giovani che preferiscono non possedere una macchina. Approfittano di una rete di trasporti pubblici invidiabile, sono sensibili ai costi sempre più elevati nel gestire un'automobile di proprietà, vogliono difendere l'ambiente. Secondo un sondaggio dell'Università FHDW di Paderborn (Nord-Reno Vestfalia), un terzo dei tedeschi preferisce traslocare per avvicinarsi al luogo di lavoro o andare in vacanza piuttosto che spendere soldi per un'automobile. Addirittura la società di consulenza Frost & Sullivan sostiene che il car sharing, in tutte le sue varianti, avrà 10 milioni di abbonati in Germania nel 2016. "Nei prossimi mesi vogliamo lanciare Car2Go anche in altre città europee e americane", mi spiega Andreas Leo, portavoce di Daimler a Stoccarda. Anche l'Italia potrebbe essere coinvolta. La mobilità cambia, e la società tedesca vuole approfittarne. Il rischio – notano molti analisti – è di canibalizzare il core business delle case produttrici, ossia la vendita di automobili.

(Nella foto, la cattedrale di Ulm)

  • GIanlu |

    Veramente bello. Classico esempio di come utilizzare la sostenibilità in azienda può far guadagnare in termini di vantaggio competivivo.

  • Beda Romano |

    Un lettore mi ha segnalato questo sito svizzero, tutto dedicato alla mobilità. Interessante.
    B.R.
    http://mobility.ch/en/pub/index.cfm

  • yeoman75 |

    Lodevolissima l’iniziativa di Daimler e numeri sui possibili utilizzatori da capogiro (oltre il 10% della popolazione entro 6 anni aderirebbe al car sharing, mi domando che percentuale sia dei patentati). Credo noi si sia ancora un po’ indietro su questo, tanto per cambiare, siamo ancora molto legati al possesso dell’auto come status symbol.
    Rispetto poi al car sharing milanese guidaMI (l’unico su cui mi sono un poco informato) c’è un grosso vantaggio rispetto alla scarsa diffusione dei punti di noleggio: qui serve un auto per raggiungere il punto dove puoi noleggiare un auto.

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