L'economia polacca si sta comportando meglio di altre in Europa dell'Est: che sia grazie ai consumatori tedeschi? La domanda è provocatoria ma solo in parte. Si moltiplicano i segnali di un aumento della presenza dei tedeschi in Polonia, attirati nel Paese da una recente svalutazione dello zloty, del 40% contro l'euro.
Mai i tedeschi non vanno in Polonia solo per acquistare automobili. La stampa tedesca spiega che passano il confine per fare il pieno di benzina, tagliarsi i capelli, fare la spesa, mangiare un hamburger e andare dal dentista. Un Big Mac costa 3,19 euro in Germania e 1,70 euro in Polonia, il 46,7% in meno. Tutto o quasi costa meno: dall'aspirina al latte, dal pane ai detersivi, dai liquori alla Coca-Cola, dagli elettrodomestici al caffè. A recarsi al di là della frontiera segnata dai fiumi Oder e Neisse non sono solo gli abitanti delle tante cittadine di confine, come accade da tempo, ma anche molti residenti nel Brandeburgo, nella Bassa Sassonia e addirittura ad Amburgo (che dista 400 chilometri da Stettino). In tempi di crisi molti tedeschi sono pronti a guidare qualche chilometro in più pur di risparmiare, fino all'80% in alcuni casi. I commercianti polacchi si danno da fare: in moltissime vetrine i prezzi sono in euro e le scritte in tedesco (la foto tratta da Internet mostra il parcheggio di un Friseur polacco, parrucchiere in tedesco). Per ora, l'arrivo dei tedeschi nei supermercati polacchi si sta rivelando un mezzo paracadute per l'economia del Paese centro-europeo. C'è da chiedersi però cosa succederà quando, tra le altre cose, gli incentivi alla rottamazione delle auto voluti dalla signora Merkel giungeranno a scadenza.