L'economia polacca si sta comportando meglio di altre in Europa dell'Est: che sia grazie ai consumatori tedeschi? La domanda è provocatoria ma solo in parte. Si moltiplicano i segnali di un aumento della presenza dei tedeschi in Polonia, attirati nel Paese da una recente svalutazione dello zloty, del 40% contro l'euro. Secondo la società di consulenza Deloitte, un'automobile su dieci venduta nel Paese centro-europeo è attualmente acquistata da tedeschi. Forti dei generosi sussidi alla rottamazione distribuiti dal Governo del cancelliere Angela Merkel (2.500 euro), i cittadini della Repubblica Federale si recano oltre-frontiera per approfittare del calo della moneta locale. Le vendite di auto in Polonia sono salite dell'1,2% nel primo trimestre: senza l'aiuto dei consumatori tedeschi sarebbero calate di almeno il 6% tra febbraio e marzo. A titolo di confronto, nei primi tre mesi dell'anno in Europa le vendite sono diminuite del 17,2%. Gli incentivi tedeschi alla rottamazione delle auto stanno avendo effetti paradossali in Germania: aiutano soprattutto le marche straniere più che quelle tedesche (che hanno vetture più grandi e più costose) e stanno dando una mano inattesa ai concessionari polacchi. Il fenomeno rivela come le politiche nazionali nel grande mercato unico europeo privo di barriere doganali abbiano ormai sempre più spesso conseguenze imprevedibili e incontrollabili.
Mai i tedeschi non vanno in Polonia solo per acquistare automobili. La stampa tedesca spiega che passano il confine per fare il pieno di benzina, tagliarsi i capelli, fare la spesa, mangiare un hamburger e andare dal dentista. Un Big Mac costa 3,19 euro in Germania e 1,70 euro in Polonia, il 46,7% in meno. Tutto o quasi costa meno: dall'aspirina al latte, dal pane ai detersivi, dai liquori alla Coca-Cola, dagli elettrodomestici al caffè. A recarsi al di là della frontiera segnata dai fiumi Oder e Neisse non sono solo gli abitanti delle tante cittadine di confine, come accade da tempo, ma anche molti residenti nel Brandeburgo, nella Bassa Sassonia e addirittura ad Amburgo (che dista 400 chilometri da Stettino). In tempi di crisi molti tedeschi sono pronti a guidare qualche chilometro in più pur di risparmiare, fino all'80% in alcuni casi. I commercianti polacchi si danno da fare: in moltissime vetrine i prezzi sono in euro e le scritte in tedesco (la foto tratta da Internet mostra il parcheggio di un Friseur polacco, parrucchiere in tedesco). Per ora, l'arrivo dei tedeschi nei supermercati polacchi si sta rivelando un mezzo paracadute per l'economia del Paese centro-europeo. C'è da chiedersi però cosa succederà quando, tra le altre cose, gli incentivi alla rottamazione delle auto voluti dalla signora Merkel giungeranno a scadenza.