Riciclo rifiuti in attesa di ripresa – 10/02/09

LÜNEN -  I dentisti sono tra i maggiori consumatori di rifiuti riciclati. L'affermazione non è uno scherzo, né una battuta; solo una provocazione. Il materiale gessoso utilizzato in alcuni prodotti odontoiatrici è ricavato dai fumi che fuoriescono dalle centrali a combustibili fossili: dopo un lungo processo, che prevede tra le altre cose la desulfurizzazione, il gesso è poi rivenduto alle società dell'industria edile, ma anche a quelle specializzate in articoli dentistici, come i calchi dentari.

La parabola è
sorprendente, uno dei tanti esempi di come il riciclaggio dei rifiuti
abbia fatto enormi passi avanti nell'ultimo decennio. I processi di
lavorazione sono sempre più sofisticati. Per anni riciclare la
spazzatura è stato un compito ecologico; oggi è anche un affare
economico, se è vero che dalle bottiglie di plastica si producono felpe
e pantaloni. La crisi di questi mesi però sta pesando anche su questo
settore: complice il crollo dei prezzi delle materie prime, riciclare è
meno conveniente che in passato.
A Lünen, una cittadina della
vecchia Ruhr a una manciata di chilometri da Dortmund, ha sede il
centro di riciclaggio dei rifiuti più moderno d'Europa. «Dal 2005 in
Germania è proibito utilizzare le discariche per la spazzatura, se non
per quella biodegradabile – spiega Michael Schneider, il portavoce di
Remondis, la società che gestisce l'impianto –. Bruciare e riciclare i
rifiuti è diventato indispensabile ».L'azienda è nota anche in Italia:
all'apice dell'emergenza napoletana fu coinvolta nella raccolta dei
rifiuti campani.
Gli uomini di Remondis trattano 1,6 milioni di
tonnellate di rifiuti l'anno e producono materiale per l'industria
edile o agricola, raffinano biodiesel e altri carburanti (sotto il
controllo di una squadra privata di pompieri), e soprattutto recuperano
materie prime, dal legno al rame, dal ferro all'alluminio, dalla
plastica al vetro, dalla carta ai grassi animali. Il tutto dietro le
mura di grandi capannoni molto spartani, ma il risultato finale non
lascia indifferente il visitatore infreddolito in quest'umida giornata
invernale. Il processo di riciclaggio più sorprendente è quello di
apparecchiature elettroniche ed elettrodomestici. L'oggetto-computer,
lavatrici, tv, frigoriferi, aspirapolvere, lettori Dvd – viene
sventrato a mano e appoggiato su un tappeto mobile. All'interno di una
grande scatola di metallo la carcassa è smembrata meccanicamente,
mentre scanner suddividono i vari materiali: plastica, rame, ferro,
acciaio, alluminio, vetro, legno e oli vari. Nessuna sorpresa: i
tedeschi riutilizzano l' 88%della carta,l'87%del vetro, il 72% del
metallo e il 67% della plastica.
«Tutto è riciclabile – sostiene
Schneider –. Per molti versi dipende dalla legislazione in vigore. La
Germania ricicla circa il 65% dei propri rifiuti: il 60% di questo
totale è utilizzato per produrre energia, il 40% viene recuperato e
reinserito nella grande catena produttiva». Il business è seducente:
come non lasciarsi affascinare dalla possibilità di proteggere
l'ambiente, risparmiando anzi guadagnando denaro? Eppure anche questo
settore soffre della recessione degli ultimi mesi.
Il calo dei
prezzi delle materie prime è stato così forte che ha colpito anche i
listini dei prodotti riciclati: «Dopo un forte aumento fino alla metà
del 2006, e un lungo periodo a zigzag, negli ultimi tre mesi del 2008 i
prezzi sono crollati», commenta Stefan Lang, analista della
Europäischer Wirtschaftsdienst, una società di Gernsbach, che segue
l'andamento dei listini delle materie prime. In gennaio, per esempio,
una tonnellata di carta riciclata costava circa 5 euro, rispetto ai 70
euro del dicembre 2007.
Nel calo dei prezzi gioca il rallentamento
della domanda, tanto che riciclare i rifiuti è oggi meno conveniente di
ieri. Dall'Olanda, l'associazione Eera, cui fanno capo le società
europee che riciclano apparecchiature elettroniche, ha avvertito in
novembre che l'andamento dei prezzi delle materie prime imporrà un
aumento delle commissioni da parte dei suoi membri.
«Prima si
poteva essere verdi essendo economi – notava di recente Jim Wilcox,
professore all'Università di Berkeley –.Oggi le persone devono
affidarsi al loro senso civico ». Il punto di vista è estremo, ma non
privo di senso. Schneider, il portavoce di Remondis, è consapevole del
momento difficile: «Lo consideriamo però temporaneo: ci aspettiamo che
il prezzo delle materie prime risalga nella seconda metà del 2009,
appena tornerà la crescita economica, in un contesto generale di
scarsità di petrolio e con un processo di modernizzazione dei Paesi
emergenti destinato a continuare» A Lünen quindi prevale l'ottimismo.
Si ricorda che nel produrre granulati di plastica, usando spazzatura
piuttosto che petrolio, l'impianto risparmia ogni anno 510mila
tonnellate di greggio. Se c'è poi un metallo che è sempre stato
riciclato questo è l'oro, tanto più oggi che il suo prezzoè salito
molto in un momento di recessione economica. Di questi tempi i
gioiellieri affidano alle società di riciclaggio dei rifiuti anche i
panni con i quali lavorano orologi e collane per recuperare i
microscopici granelli di metallo rimasti impigliati nel tessuto.
B.R.

Rifiuti al capolinea