Amburgo ha votato domenica 24 febbraio, confermando lo spostamento a sinistra dell’elettorato tedesco. Poco importa se nella città-Stato il primo partito è sempre la CDU democristiana del cancelliere Angela Merkel. Sia i Socialdemocratici che la sinistra radicale di Die Linke hanno messo a segno risultati significativi (a fianco i dati pubblicati dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung di oggi lunedì 25 febbraio). Come in Assia, dove si è votato un mese fa, il gioco delle coalizioni è ormai multiplo, complice una parcellizzazione della scena politica. In questo momento, l’ipotesi più accreditata è un’alleanza democristiana-verde –sarebbe una prima a livello regionale–anche se non si possono escludere altre soluzioni. Il Paese sta attraversando un momento delicato, di evidente sfilacciamento tra classe politica, società tedesca e mondo economico.
La ripresa degli ultimi due anni non basta più a rassicurare i tedeschi. Le riforme economiche della prima metà del decennio hanno ridotto la disoccupazione e aiutato la crescita economica, ma hanno anche portato con sé un forte divario tra i redditi, a cui si sono aggiunti negli ultimi mesi a cascata una crisi finanziaria, che ha messo dura prova banche e risparmiatori, e uno scandalo fiscale che sta scuotendo le fondamenta del Paese. In questo contesto, la Germania è ormai alle prese con un rigetto delle riforme economiche della prima metà del decennio. Per la Grande Coalizione guidata dal cancelliere Angela Merkel, i risultati elettorali di ieri rischiano di creare nuove tensioni tra SPD e CDU, soprattutto se quest’ultima riuscisse a formare ad Amburgo un’alleanza con i Verdi, partner tradizionale dei Socialdemocratici, o se l’SPD dovesse decidere in Assia di allearsi in un modo o nell’altro con Die Linke, la sinistra radicale di Oskar Lafontaine. Le prossime elezioni federali sono previste nel settembre 2009: da qui ad allora il Governo navigherà a vista.