Durante la pausa natalizia sono stato in Francia. E ho usato per la prima volta il nuovo collegamento ferroviario ad alta velocità tra Parigi e Francoforte: un viaggio di tre ore e cinquanta con punte a oltre 300 chilometri orari tra la Hauptbahnhof della città tedesca e la Gare de l’Est della capitale francese. Niente male: fino a qualche tempo fa il percorso era di circa sei ore. Sia all’andata che al ritorno il treno era tedesco (un ICE quindi, non un TGV), ma il personale proveniva sia dalla Deutsche Bahn che dalla SNCF ed era perfettamente bilingue. Fa una certa impressione arrivare con un convoglio tedesco in una stazione parigina a 60 anni dalla fine della guerra. Ormai in una fetta sempre più vasta dell’Europa settentrionale i viaggi si fanno in treno.
Tra Parigi, Bruxelles, Francoforte, Amsterdam, Strasburgo e Londra i treni ad alta velocità fanno concorrenza all’aereo e contribuiscono all’integrazione europea. In Italia sono attesi passi avanti nel 2008. D’altro canto, la geografia complica le cose: Alpi e Appennini sono ostacoli non da poco. Eppure le comunicazioni sono cruciali e l’Italia non può permettersi di rimanere isolata da un’Europa in TGV. In questo senso Air France-KLM sarebbe probabilmente per Alitalia un acquirente migliore, rispetto ad Air One. Per due motivi: perché permetterebbe di agganciare il Paese all’Europa del Nord e perché una grande impresa internazionale di logistica, abituata a offrire ai propri clienti servizi efficienti di trasporto integrato (treno-aereo), sarebbe un pungolo nel fianco dell’establishment italiano in vista di una modernizzazione delle infrastrutture del Paese.