Parlamento europeo-Parlamenti nazionali – Alla ricerca di un difficile equilibrio

Coinvolgere i parlamenti nazionali nel processo decisionale europeo è un bene o un male? A molti potrebbe sembrare un bene. Oggi ho avuto l'impressione che potrebbe essere un male. A Bruxelles, si è tenuta una riunione di deputati, allargata: erano presenti oltre i deputati europei anche le delegazioni parlamentari di 26 paesi membri. Assente la Slovacchia. L'obiettivo è stato di discutere i primi passaggi del Semestre Europeo, il periodo da gennaio a giugno durante il quale gli stati membri, la Commissione e il Consiglio, insieme al Parlamento europeo, devono coordinare le politiche economiche nazionali e approvare le diverse raccomandazioni-paese. Othmar KarasCiascun governo dovrà adottare misure che servano al tempo stesso a modernizzare la propria economia e a ridurre gli squilibri macroeconomici nell'unione monetaria. Per esempio, non si tratta solo di rendere più flessibile il mercato dei servizi in Italia per rilanciare la crescita economica, ma anche di consentire un aumento dei salari in Germania che sostenga la domanda interna, e quindi le importazioni dai paesi più fragili. A questo esercizio sono associati oltre all'assemblea di Strasburgo anche i parlamenti nazionali, in particolare sulla base dell'articolo 13 del patto di bilancio (il fiscal compact). La norma afferma che "il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali (…) definiranno insieme l'organizzazione e la promozione di una conferenza dei rappresentanti delle pertinenti commissioni del Parlamento europeo e dei rappresentanti delle pertinenti commissioni dei parlamenti nazionali ai fini della discussione delle politiche di bilancio e di altre questioni rientranti nell'ambito di applicazione del presente trattato". Ai più potrebbe sembrare un'occasione per rafforzare la legittimità dell'intero esercizio. E' possibile che in ultima analisi così diventi. Tuttavia, il dibattito di oggi a Bruxelles non è stato rassicurante.


Molti deputati nazionali sono intervenuti nella discussione. Il laburista olandese Michiel Servaes ha messo l'accento "sulla necessità di garantire un ruolo ai Parlamenti nazionali nel controllo democratico del coordinamento tra le politiche economiche nazionali". Ha ricordato quanto l'Olanda "coltivi la sussidiarietà". Il gollista francese Philippe Mariani ha detto che "c'è ancora molto da fare perché l'articolo 13 del fiscal compact sia messo realmente in pratica". Ha aggiunto che la norma "deve diventare il grimaldello per rafforzare la cooperazione tra Parlamento europeo e Parlamenti nazionali e che il ruolo di questi ultimi è di garantire un monitoraggio delle politiche europee". L'ecologista francese Danielle Auroi si è augurata che "la partecipazione dei Parlamenti nazionali al processo decisionale si rafforzi, e si estenda dalle questioni economiche ai temi ambientali e anche sociali". Infine, il laburista inglese Lyndon Harrison, membro peraltro della Camera dei Lords, ha sottolineato la legittimità politica delle assemblee nazionali. Per molti versi, i deputati nazionali hanno colto l'occasione del dibattito di oggi per difendere la loro influenza e il loro ruolo, anche a livello europeo. Qualche giorno fa davanti a un gruppo di giornalisti il presidente della Commissione Bilancio del Parlamento europeo, il federalista francese Alain Lamassoure, aveva difeso a sorpresa la scelta di coinvolgere i parlamentari nazionali: "Abbiamo suggerito noi ai governi di introdurre l'articolo 13" del fiscal compact. Tra le altre cose, il tentativo è di incitare i deputati nazionali a guardare alle raccomandazioni-paese in un'ottica europea. Il rischio, tuttavia, non è forse di rafforzare il ruolo delle assemblee nazionali proprio mentre si tenta di promuovere la dimensione federale dell'Unione? Presente allo stesso incontro con Lamassoure, la socialista francese Pervenche Berès ha ammesso che "il diavolo è nei dettagli".

 

(Nella foto, Othmar Karas, 55 anni, un vice presidente popolare austriaco del Parlamento europeo, che ha presieduto la seduta di oggi)

NB: Dal fronte di Bruxelles (ex GermaniE) è anche su Facebook

  • amerigo |

    Per trovare un equilibrio, si deve ricercare l’equità, sennò il sistema è zoppo, come se avesse un braccio solo, che sembrerebbe da menomati, e invece, serve denuciare le inequità, monetizzare e immettere se il caso lo richiede liquidità, fare una bozza un piano es. da 100 giorni e ogni 5 o 6 giorni fare delle verifiche sul funzionamento, ivi, trovare gli accordi.

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