Fare il punto sull’allargamento della Zona Schenghen a nove nuovi Paesi dell’Est è ancora prematuro. Dopo tutto l’abolizione del controllo dei passaporti è avvenuta solo il 21 dicembre. Ma in questi giorni la stampa tedesca ha tentato di tratteggiare un primo bilancio (anche ironico). Una delle preoccupazioni maggiori dei tedeschi è di assistere a un aumento della criminalità o degli immigrati clandestini, complice il difficile controllo delle nuove frontiere dell’Unione, per esempio con l’Ucraina o la Bielorussia. Ebbene, secondo la Berliner Zeitung, nella notte di Natale sul treno Varsavia-Amsterdam, sono stati fermati 50 ceceni, prima dell’ingresso del convoglio in Germania. La vicenda fa temere il peggio ai più pessimisti e i quotidiani danno voce ai politici e ai doganieri tedeschi che esprimono preoccupazione per il futuro.
Ma c’è anche chi ha sottolineato i primi aspetti positivi dell’allargamento della Zona Schengen: economici, ma non solo. C’è chi ha notato, per esempio, che l’abolizione del controllo dei passaporti ha indotto i tassisti sui due lati della frontiera tedesco-polacca ad allargare la zona di loro competenza. A Francoforte sull’Oder si segnalano già le proteste degli autisti tedeschi preoccupati da un calo dell’attività a causa della concorrenza polacca proveniente da Slubice. Non basta: l’apertura delle frontiere a Est alla fine del 2007 è coincisa con l’entrata in vigore in molti Laender dell’interdizione di fumare nei luoghi pubblici. I tedeschi che vogliono continuare a bere una birra fumando una sigaretta stanno prendendo l’abitudine di attraversare l’ex confine per sedersi in un bar polacco. Forse anche questo può aiutare l’integrazione europea.