La notizia tedesca di questa settimana è certamente finanziaria: l’acquisizione di Dresdner Bank da parte di Commerzbank. Nasce la prima banca di Germania, almeno per quanto riguarda il numero dei clienti e delle filiali. In un mercato bancario ancora molto frammentato, l’operazione rappresenta un passaggio importante nel processo di consolidamento degli istituti di credito tedeschi. L’integrazione tra le due banche richiederà tempo, ma l’obiettivo finale è di mantenere un solo marchio, quello di Commerzbank. Il nome di Dresdner Bank verrà quindi progressivamente abbandonato (a fianco una foto della sede francofortese). E’ l’occasione per ripercorrere la storia di una banca più che centenaria, con legami importanti spesso dimenticati anche con l’Italia. Fu proprio quest’ultima infatti a finanziare insieme ad altri investitori la nascita della Banca Commerciale Italiana.
Dresdner Bank è stata fondata il 12 novembre 1872, appena qualche mese dopo l’unificazione tedesca. Partecipa attivamente all’industrializzazione del Paese alla fine dell’Ottocento, spostando gradualmente la propria sede da Dresda a Berlino. A cavallo del secolo, l’istituto di credito è ormai la prima banca del Paese, più forte di Deutsche Bank e di Commerzbank (ambedue nate due anni prima, nel 1870). Gradualmente la banca esce dai confini nazionali, mette radici in Gran Bretagna, in Sud America e nei Balcani. La grande depressione del 1929 costringe però il Governo tedesco a una nazionalizzazione forzata, anche se la società torna privata già alla fine degli anni 30. Come altre grandi aziende del Paese, la Dresdner Bank non può non collaborare con il regime nazista, e diventa così il braccio finanziario delle SS. Dopo la guerra, e la distruzione dell’80% dei suoi edifici in Germania Ovest, la società riesce a risollevarsi, tanto che nel 1952 è la prima banca tedesca ad aprire una propria filiale all’estero. La storia recente – meno brillante – è ormai nota. Più interessante è ricordare che la parabola di Dresdner Bank ha anche un capitolo tutto italiano: nel 1894 la società tedesca fondò insieme a un gruppo di investitori austriaci e svizzeri la Banca Commerciale Italiana, uno degli istituti di credito che più ha contribuito tra Ottocento e Novecento allo sviluppo economico e all’apertura internazionale dell’Italia. Tra poco anche Dresdner Bank, come la Comit, cadrà nell’oblio. Può dispiacere ai più nostalgici, ma dopotutto è la conseguenza (positiva) dei profondi cambiamenti economici che l’integrazione europea sta imponendo alle diverse economie nazionali.