L'amore tutto tedesco per i sondaggi e le statistiche ha offerto questa settimana inattese informazioni, alcune divertenti e altre interessanti. L’inverno è stato particolarmente nevoso quest'anno e secondo il Deutscher Wetterdienst la Germania è coperta da 21,6 miliardi di tonnellate di neve a causa del maltempo che sta colpendo il paese dall'inizio dell'anno, una quantità che equivale in metri cubi a circa la metà del volume del lago di Costanza. In media, sul suolo tedesco ci sono oggi (o meglio c’erano martedì quando i dati sono stati pubblicati, prima della pioggia dei giorni seguenti ) circa 60 chili di neve per ogni metro quadrato. Meno soggetto ai capricci del tempo e più significativo è un altro dato pubblicato questa settimana: secondo un sondaggio dell’Istituto per le scienze sociali delle forze armate tedesche (Sowi), la Bundeswehr è la seconda più amata istituzione in Germania, prima della corte costituzionale, del parlamento federale, addirittura delle chiese protestante e cattolica (che sono al settimo e al tredicesimo posto della classifica). In una Germania tendenzialmente pacifista, che dopo il nazismo e la guerra ha affrontato quasi un mutamento genetico, abbandonando il militarismo di stampo prussiano, la Bundeswehr gode della fiducia dell’88% dei tedeschi, meglio fa solo la polizia con il 90%.
Vedere dietro ai risultati di questo sondaggio una qualche forma di preoccupante rinascita militarista è fuori luogo. I motivi sono probabilmente più banali. Prima di tutto la Bundeswehr resta un’occasione per riunire i tedeschi, tra Nord e Sud, e soprattutto Est e Ovest. Nella Repubblica Federale, infatti, il servizio di leva è ancora in vigore: il partito liberale vorrebbe abolirlo o almeno ridurne la durata, ma il partito democristiano del cancelliere Angela Merkel è contrario, proprio perché un periodo nelle forze armate è considerato utile per “mescolare” i tedeschi. In secondo luogo dietro al successo della Bundeswehr presso l’opinione pubblica tedesca c’è il ruolo delle forze armate all’estero. In questi anni, le missioni internazionali si sono moltiplicate – dall’Afghanistan al Libano – e sono motivo di orgoglio per molti cittadini della Repubblica Federale. La Germania si sente una grande potenza, con interessi globali, e anche tra molti pacifisti la presenza all’estero dei soldati piace, o meglio non dispiace. Per certi versi, è impressionante che nonostante i molti dubbi sull'operazione alleata, i numerosi caduti tra i soldati e vicende controverse (come il bombardamento di Kunduz, ordinato dalla Bundeswehr e causa di numerose vittime tra i civili) il 50% della popolazione tedesca continui ad appoggiare la missione in Afghanistan.