Il vertice europeo di Bruxelles questa settimana ha portato a un compromesso sulla crisi debitoria greca, dopo mesi di un drammatico tira-e-molla. L’Unione ha messo a punto un meccanismo misto di sostegno alla Grecia, linee di credito europee e aiuti del Fondo monetario internazionale. La Germania è riuscita a strappare ai suoi partner l’intervento dell’Fmi per rimettere ordine nei conti del governo greco. In compenso, gli altri paesi sono riusciti a convincere Berlino a mettere mano al portafoglio, se si dovesse rivelare necessario. Fino a qualche settimana fa la Germania–in linea con una maggioranza della sua opinione pubblica–era ufficialmente contraria a qualsiasi aiuto finanziario al paese mediterraneo: un sostegno era considerato moralmente sbagliato (Atene ha truccato i conti) e in violazione dei Trattati. I risultati del summit hanno scatenato reazioni diverse sulla stampa tedesca. Ecco una prima, breve e parziale rassegna. Su Die Zeit, Josef Joffe ha commentato: “Il braccio di ferro ha fatto all’Europa un favore. Ha ricordato ai paesi inadempienti che devono rimettere ordine nelle loro finanze pubbliche piuttosto che contare sull’Europa perché mantenga il loro stile di vita”. Per Bild, “il crash è stato evitato, i mercati tirano un sospiro di sollievo, Merkel vince”. La Frankfurter Allgemeine Zeitung ha notato che durante i negoziati la Germania “è stata consapevole del suo potere e libera da qualsiasi sentimentalismi” e che il governo federale ha trattato ricordando di essere responsabile davanti al popolo tedesco, non davanti all'Europa. La Süddeutsche Zeitung ha parlato in prima battuta di “grande successo”. Altre pubblicazioni sono state meno positive.
Secondo Der Spiegel, “Angela Merkel trionfa dopo che l’Eurogruppo adotta un piano di aiuti alla Grecia accettando le sue condizioni. Ma il prezzo da pagare è elevato: 'la Signorina Europa’ è diventata per i partner europei ‘la Signora No’". Ciò “rischia di alterare di gran lunga l’immagine” della Germania in Europa. Il settimanale nota che in passato il cancelliere è "sempre stato pronto al compromesso”, in questo caso “è rimasto fermo sulle sue posizioni”. Sulla stessa linea il quotidiano Handelsblatt: “Il cancelliere di ferro ha forse ottenuto una vittoria, ma con molti danni". E ha aggiunto: “Dopo la battaglia sul futuro della Grecia non c’è praticamente più alcuna speranza di trovare un nuovo consenso” nell’Unione. Sempre Handelsblatt crede che la corsa alla presidenza della Banca centrale europea diventerà ora più difficile per il governatore della Bundesbank Axel Weber: “Da dove potrà giungere una maggioranza a favore di un presidente tedesco della Bce?”. Dal canto suo il Financial Times Deutschland afferma che “il compromesso permette al paziente greco di uscire dalla camera di rianimazione, per ora. In compenso un altro paziente è entrato inevitabilmente in rianimazione: la stessa unione monetaria”. La Frankfurter Rundschau sostiene che imponendo l'intervento del Fondo la signora Merkel ha “tradito l’idea d’Europa” e ha dato “una pessima immagine” del suo paese. Infine, in un commento, Die Welt fa un provocatorio confronto storico. Tornando all'Ottocento, paragona Helmut Kohl a Otto von Bismarck, ambedue hanno unificato il paese, e si chiede se la signora Merkel non rischi di rassomigliare a modo suo all'Imperatore Guglielmo II: "L'attuale politica guglielmina dell'uomo forte rischia non solo di bloccare un'ulteriore integrazione dell'Europa, ma minaccia di distruggere decenni di integrazione europea".
Nella foto, da sinistra a destra, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel insieme a un terzo partecipante al vertice europeo di Bruxelles questa settimana.