Vi sono posizioni governative sulla scena internazionale che a tutta prima non si spiegano. Poi scavando si scoprono nella psicologia dei paesi ragioni recondite. Nello scorso fine settimana, i Ventisette hanno negoziato per 24 lunghe ore un comunicato con cui criticare Israele per avere colpito le forze UNIFIL delle Nazioni Unite, dispiegate lungo la frontiera israelo-libanese, nell’ennesimo episodio della guerra in corso in Medio Oriente.
Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, un solo paese membro ha dato seriamente battaglia, chiedendo un linguaggio più morbido nei confronti di Gerusalemme: la Repubblica Ceca. Secondo i diplomatici presenti, il governo ceco ha insistito perché la dichiarazione europea fosse “equilibrata”, tenendo conto che “la situazione sul terreno è stata causata da Hamas e dagli Hezbollah”.
Praga non ha voluto precisare ulteriormente i motivi della propria posizione, in contrasto con quella di tutti gli altri paesi dell’Unione europea. In realtà tra la Repubblica Ceca e Israele c’è una rete di interessi e di appoggio reciproco che risale agli anni Venti del secolo scorso, quando nei fatti sia i cechi che gli ebrei approfittarono di un risveglio generalizzato del sentimento nazionale.
Sul sito dell’ambasciata israeliana a Praga si legge che “Tomáš Garrigue Masaryk fu il primo Capo di Stato a visitare la Palestina sotto mandato britannico nel 1927”. C’è di più: “Poco dopo la sua fondazione nel 1918, la Cecoslovacchia fu uno dei pochi Paesi a riconoscere ufficialmente la nazionalità ebraica, grazie non solo all’iniziativa personale del presidente Tomáš Garrigue Masaryk, ma anche all’atteggiamento dell’intellighenzia ceca, che memore della propria esperienza di lotta per il riconoscimento nazionale simpatizzò con lo sforzo degli ebrei” di avere una propria patria.
I congressi dell’Organizzazione sionista mondiale del 1921 e del 1923 si tennero in Boemia (a Karlovy Vary, l’antica Karlsbad in tedesco) e poi nel 1933 a Praga. La nascita dello Stato di Israele fu proclamata il 14 maggio 1948 e il governo cecoslovacco riconobbe il nuovo paese appena cinque giorni dopo. Nel luglio del 1948 furono quindi stabilite le relazioni diplomatiche. La Cecoslovacchia fu il primo paese con il quale lo Stato ebraico firmò un accordo commerciale nel 1950 (poi caduto rapidamente in disgrazia per via di una ondata di antisemitismo nel paese dell’Europa centro-orientale).
Non solo numerosi esponenti dell’establishment politico ceco si sono recati in Israele subito dopo l’attacco di Hamas l’anno scorso, ma un anno dopo gli attacchi, alle 6 di sera del 7 ottobre, esponenti di spicco della Camera di commercio israelo-ceca hanno fatto in modo che le campane delle chiese di Praga suonassero in ricordo dei fatti del 2023. “La Repubblica Ceca è uno dei più forti alleati di Israele nell’Unione europea”, si legge sempre nel sito dell’ambasciata israeliana a Praga.
Il rapporto tra i due paesi non è solo storico-politico, ma anche economico. Secondo i dati Comtrade dell’ONU, le esportazioni ceche verso Israele sono salite da 630 milioni di dollari nel 2013 a 1,07 miliardi di dollari nel 2023. Le esportazioni israeliane verso la Repubblica Ceca ammontavano a 176 milioni di dollari nel 2022.
A titolo di confronto, nel 2022 le esportazioni della Polonia verso Israele ammontavano a 650 milioni di dollari. Viceversa, le esportazioni israeliane verso la Polonia erano pari a 298 milioni di dollari. (La Polonia ha un prodotto interno lordo che è oltre il doppio di quello della Repubblica Ceca).
In un articolo pubblicato nell’ottobre dell’anno scorso, una rivista specializzata – la Czech Army and Defence Magazine – sottolinea la cooperazione nel campo della sicurezza, rilanciata dopo lo scoppio della guerra russa in Ucraina.
Nel 2019 Praga ha acquistato otto radar mobili di costruzione israeliana. Destinati alla Repubblica Ceca sono anche i sistemi israeliani di difesa missilistica Spyder (il contratto è stato firmato nel 2021, ma la fornitura è prevista nel 2026). Al centro dei colloqui bilaterali vi è anche l’acquisto di missili aria-aria Derby, sempre di fabbricazione israeliana.
Infine, nell’alleanza tra i due paesi potrebbe giocare un ruolo anche la stessa comunità ebraica residente nella Repubblica Ceca. Gli ebrei nel paese sono fra i 3.500 e i 4.000, pochi rispetto a una popolazione di 10,7 milioni di abitanti (a dispetto dell’antichissimo cimitero ebraico di Praga). Ma secondo il sito del Congresso ebraico mondiale, “la comunità ebraica ceca occupa una posizione di rilievo in tutti gli aspetti della vita pubblica, con una presenza nelle alte cariche dello Stato, nella funzione pubblica, nella magistratura e nelle forze armate”.
(Nella foto tratta dal sito della Camera di commercio israelo-ceca, la manifestazione del 7 ottobre scorso a Praga in ricordo degli attacchi di Hamas contro Israele di un anno prima)