In una Europa segnata da tensioni nazionali e anche dubbi sui confini, soprattutto nella parte orientale del continente, due paesi si sono accordati alla chetichella su una modifica delle frontiere senza angosce e senza contrasti. L’Olanda e il Belgio devono firmare oggi un accordo internazionale che ha il sapore di altri tempi. Oggetto dell’intesa un cambiamento minimo al percorso del confine che separa i due paesi nei pressi delle città di Maastricht e Visé. L’attuale frontiera si basa su un accordo del 1843. Fu deciso all’epoca che il confine tra i due paesi sarebbe stato il punto più profondo del fiume Mosa. Nel 1961, fu deciso di modificare il letto del fiume per consentirne l’uso a chiatte sempre più importanti e soprattutto per permettere il collegamento tra il Canale Albert, lungo 130 chilometri in Belgio, e il Canale Juliana, lungo 36 chilometri in Olanda. All’improvviso, l’operazione fece sì che terre belghe si ritrovassero in territorio olandese, e viceversa. Il quotidiano La Libre Belgique racconta oggi che un primo tentativo di correzione del confine fu tentato negli anni 80, ma senza successo. All’epoca l’uomo forte del Partito socialista belga, José Happart, si era rifiutato di perseguire una intesa. Bruxelles e L’Aja sono tornati al tavolo dei negoziati nel 2012. Un protocollo di accordo è stato firmato nel giugno 2016. La firma del trattato definitivo è prevista per oggi nella capitale olandese. Il Belgio recupererà tre ettari dall’Olanda, mentre questa riceverà 14 ettari di riserva naturale belga. “Potremmo dire che abbiamo ereditato i tre più bei ettari di territorio olandese perché vi troviamo una vegetazione molto varia con oltre duecento specie di animale”, ha commentato divertito alla stampa belga il sindaco liberale del comune belga di Visé, Marcel Neven. “Ciò che bisogna sottolineare oggi in Europa è che siamo capaci di realizzare una modifica delle frontiere senza aver ricorso alle armi. Sono stato addirittura contattato da persone provenienti dall’Ucraina”. Il paese dell’Europa centro-orientale è in preda a una guerra civile tra nazionalisti ucraini e comunità russofona. La stessa Russia ha annesso la penisola della Crimea nel 2014. Il trattato belga-olandese entrerà in vigore il 1° gennaio successivo alla ratifica da parte dei due parlamenti, non prima quindi del 1° gennaio 2018.
(Nella foto, la cartina pubblicata da La Libre Belgique)
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