I rapporti commerciali sono da sempre una cartina di tornasole per capire gli interessi internazionali di un paese, e più semplicemente per comprendere da che parte penda il suo cuore. Gli ultimi dati relativi al 2014 non sono una eccezione, quando si guarda alla Grecia. Il paese è proiettato ad Oriente, come nessun altro partner europeo. Il primo paese dal quale la Grecia importa è la Russia, che ha rappresentato l’anno scorso il 10% delle sue importazioni. Il primo paese nel quale la Grecia esporta è la Turchia, che nel 2014 ha assorbito il 12% dell’export greco. Il segnale è interessante. Dimostra come il paese ruoti in una orbita ben diversa da quella dei suoi partner. Dei 28 paesi dell’Unione, 15 importano principalmente dalla Germania e 16 esportano principalmente verso la Germania. Per una grande maggioranza dei paesi europei, è l’ex Sacro Romano Impero il punto di riferimento; non l’ex impero zarista o l’ex impero ottomano. D’altro canto, la Grecia è stata per secoli il teatro delle ambizioni di Mosca e di Costantinopoli. C’è di più. Sempre l’anno scorso, il paese in preda a una grave crisi finanziaria da ormai cinque anni ha coltivato rapporti commerciali in particolare con i paesi fuori dall’Unione Europea. Le esportazioni extra UE della Grecia sono state pari al 52% del totale dell’export; mentre le sue importazioni extra UE hanno pesato per il 51% del totale dell’import. Viceversa, l’interscambio commerciale della stragrande maggioranza dei paesi europei è con i partner dell’Unione. Una eccezione sono anche Malta e la Gran Bretagna in termini di export; e l’Olanda per quanto riguarda l’import. Questi dati potrebbero essere utilizati per chiedersi se la Grecia abbia veramente interesse a rimanere nella zona euro. A tutta prima, la risposta all’eventuale domanda è no, naturalmente. In realtà, l’euro le è probabilmente comodo anche per esportare fuori dall’Unione, al netto di tutte le controindicazioni politiche ed economiche di una uscita del paese dall’unione monetaria. Ciò detto, le statistiche sottolineano come il paese sia poco integrato con il cuore dell’Europa. D’altro canto, la crisi finanziaria di questi anni, e il modo in cui alcuni paesi l’hanno superata mentre altri ne sono ancora vittime, dimostra che la Grecia è – culturalmente, oltre che economicamente – molto diversa dai suoi partner. Una ultima annotazione. Il terzo partner commerciale della Grecia in termini di importazioni (dopo la Russia e la Germania) è l’Irak. Sempre più ad Oriente.
(Nell’immagine, Ioannis Kapodistrias, ministro degli Esteri russo di origine greca tra il 1816 e il 1822. Partecipò in prima persona alla lotta d’indipendenza greca contro l’impero ottomano, con l’aiuto della Russia, e fu eletto primo presidente della Grecia indipendente nel 1827)