Due eventi a Francoforte in queste settimane hanno confermato che vi sono casi in cui Italia e Germania mostrano in modo straordinario affiatamento culturale, reciproco interesse e anche tensione emotiva, dimenticando qualche pregiudizio e incomprensione. Da metà novembre lo Städel, la pinacoteca di Francoforte, ospita una mostra di dipinti del Botticelli, la prima del suo genere nel mondo di lingua tedesca (a destra una foto dell'affiche). L’esposizione ha attirato in cinque settimane oltre centomila visitatori, tanto che qualche giorno fa il tabloid Bild, a dir la verità poco abituato a riferire di avvenimenti culturali, parlava di una “frenesia francofortese” per la mostra del pittore toscano. Forse ancor più significativo è stato il concerto dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia alla Alte Oper della capitale finanziaria tedesca.
Per una serata, mercoledì 9 dicembre, l’orchestra romana guidata da Antonio Pappano (a sinistra nella foto tratta da internet) si è esibita nel vecchio Teatro dell’Opera di Francoforte. La grosser Saal era gremita per ascoltare il concerto n° 5 per pianoforte di Ludwig van Beethoven e l’opera n° 40 di Richard Strauss. Gli applausi sono stati lunghi e ripetuti. Chi aveva deciso di lasciare con qualche secondo d’anticipo la sala per guadagnare tempo all’uscita non c’è riuscito: come magnetizzati, molti si sono fermati nel foyer per ascoltare in diretta su uno schermo televisivo alcuni brani fuori programma. C’è chi fissava lo schermo intensamente, chi seguiva la musica battendo il piede o muovendo la testa, chi sorrideva emozionato. Nessuno è rimasto indifferente. Sarà stata la musica tedesca suonata da un’orchestra italiana, sarà stata la bravura e il sorriso dei musicisti, sarà stata l’atmosfera natalizia, fatto sta che l’evento – organizzato con il sostegno del Consolato italiano e l’Istituto di cultura a Francoforte – ha confermato quanto la cultura, forse più della grosse Politik, concorra a rafforzare il rapporto italo-tedesco.