Per chi vive in Germania Ovest, i Länder orientali della Repubblica Federale sono uno straordinario viaggio nel passato. A venti anni dall'unificazione le cittadine della ex DDR hanno caratteristiche che colpiscono lo sguardo di un visitatore che abita nelle regioni occidentali del paese. Negli scorsi giorni sono stato a Brandeburgo sulla Havel, a un'ora di treno da Berlino, per un reportage dedicato a Frank-Walter Steinmeier, il candidato cancelliere del partito socialdemocratico alle elezioni del 27 settembre. Come molti luoghi in Germania Est, Brandeburgo associa infrastrutture moderne ed edifici abbandonati, grandi supermercati occidentali inaugurati con la caduta del Muro e piccoli negozi démodés sopravvissuti all'era comunista. Le strade, anche quelle principali, hanno ancora i sanpietrini, mentre a Ovest sono spesso stati ricoperti da lastre di catrame. I soli stranieri (o quasi) sono i vietnamiti o gli angolani arrivati dai "paesi fratelli" ai tempi della DDR. Per decenni Brandeburgo è stata sede di importanti acciaierie, tanto da attraversare indenne l'era guglielmina, l'epoca nazista e la dittatura comunista. Sugli autobus si ricorda che i primi tram in città risalgono al 1897. Negli ultimi venti anni però la cittadina ha perso un terzo dei suoi abitanti, scappati a Ovest per cercare fortuna. Centro proletario, quasi più che industriale, la città ha inaugurato la sua prima università solo qualche anno fa, nel 1992. La Fachhochschule Brandenburg ha sede in una ex caserma, dai mattoni rossi e dalle mura merlate, che ha ospitato nell'ultimo secolo corazzieri prussiani, fanti hitleriani ed elicotteristi tedesco-orientali.
Di recente, il centro medievale è stato rimesso a nuovo. "Per secoli la città fu la capitale della marca brandeburghese, prima del trasferimento a Potsdam – spiega Hans Georg Helmstädter, il presidente della Fachhochschule -. Successivamente, nel Novecento, la periferia industriale prese il sopravvento con le sue acciaierie. Oggi il centro storico ritorna in auge, riprende possesso del suo passato". Nel contempo, è riemerso anche il drammatico ruolo della città durante la guerra. A Brandeburgo nacque uno dei primissimi campi di concentramento dell'era nazista dedicato all'uccisione di centinaia di handicappati e malati di mente (nella foto fatta con il cellulare la targa commemorativa). Fu utilizzata una ex prigione costruita nel 1790, chiusa nel 1931 perché in pessimo stato, e poi riaperta nel 1939 per essere messa a disposizione dell'Operazione T4, chiamata così perché fu gestita da un edificio al numero 4 della Tiergartenstrasse di Berlino. In vari punti di Brandeburgo, poi, le autorità cittadine hanno lasciato le vecchie iscrizioni commemorative sulle quali il regime della Germania Est, fedele al lessico comunista nato con la guerra civile spagnola, imputava ai "fascisti" alcuni assassini politici dell'era nazista. Sulla facciata della stazione, ancora da riammodernare, è rimasta una targa dedicata all'uccisione nel settembre 1944 di un gruppo di ferrovieri francesi. Probabilmente erano lavoratori coatti arrivati nella Germania nazista nel quadro del Service du travail obligatoire (STO).