Il Frankfurter Hof, l’albergo della BCE, cade in mani egiziane

Un piccolo simbolo di Francoforte e della storia monetaria europea è passato di mani in queste settimane estive. Qualche giorno fa la famiglia Steigenberger ha annunciato la vendita al gruppo egiziano Travco della sua quota (pari al 99,6% del capitale) nell'omonima catena di alberghi di lusso. La società Steigenberger controlla 82 hotel in Germania, Austria, Svizzera, Egitto, Olanda e Italia (a Merano), e nel 2008 ha registrato un fatturato di 494 milioni di euro con quasi 6.800 dipendenti.Frankfurter Hof Il gruppo Travco, invece, è un'azienda turistica tra le più importanti del mondo arabo. Fondata nel 1979 da Hamed el Chiaty, ha attività per 1,25 miliardi di euro e circa 18mila impiegati. La notizia del passaggio di mano non segna solo il sorprendente sbarco in Germania di una grande azienda mediorientale. A passare sotto il controllo arabo sono alcuni storici alberghi europei, tra il quale anche il noto Frankfurter Hof. Situato nel cuore della capitale finanziaria tedesca (nella foto tratta da Internet), l'albergo francofortese a cinque stelle e un po' baroccheggiante è un piccolo monumento nella storia della zona euro.

A qualche centinaia di metri dalla sede Banca centrale europea (il cui grattacielo ospitava fino al 1998 l'Istituto monetario europeo), il Frankfurter Hof è l'albergo preferito dai banchieri centrali, oltre che dagli editori di tutto il mondo durante l'autunnale Fiera del Libro. E' questo normalmente l'hotel utilizzato dai governatori che ogni due settimane giungono a Francoforte per partecipare alle riunioni bimensili del consiglio direttivo della BCE. Negli anni 90, prima dell'avvento della zona euro, l'albergo era quasi una dépendance di diplomatici e banchieri, impegnati a negoziare gli ultimi dettagli dell'Unione monetaria. Più di un delicato incontro preliminare si è svolto al bar dell'hotel o nel giardino, ricavato nel cortile. Anche lo scandalo bancario che coinvolse Antonio Fazio nel 2005 ebbe risvolti francofortesi: per alcuni mesi, ogni passaggio in albergo dell'allora governatore della Banca d'Italia era seguito passo passo da una sfilza di giornalisti, tutti alla ricerca di una dichiarazione qualsiasi, nella speranza che sarebbe stata decisiva per capire l'esito della vicenda. Il Frankfurter Hof, costruito negli anni 1870, fu parzialmente distrutto durante la guerra e poi ricostruito. Oggi è protetto dalle Belle Arti. Nel 1889 fu teatro di un incontro segreto che poco aveva a che fare con gli affari monetari: un emissario di Guglielmo II fu incaricato di versare una somma di denaro per conto dell'imperatore a una celebre "cocotte" di Strasburgo che da tempo ricattava il sovrano.