FRANCOFORTE – A fine agosto la Deutsche Bahn ha aperto un ufficio di cento persone negli Emirati arabi, a Dubai. Può sorprendere che una compagnia ferroviaria europea, impegnata in Germania a gestire una rete di 34mila chilometri e oltre 5.500 stazioni in tutto il Paese, inauguri una filiale in Medio Oriente. Eppure, la scelta è strategica per una società che negli ultimi dieci anni si è trasformata radicalmente.
Da tempo ormai, Deutsche Bahn – 237mila dipendenti e un fatturato di 31,3 miliardi di euro – non è più una banale compagnia ferroviaria d’altri tempi. Tra il 2002 e il 2006 è diventata un colosso mondiale della logistica, presente in 150 Paesi. Di recente poi la sua evoluzione ha subito una nuova accelerazione: oltre a trasportare persone e merci, da poco la società tedesca offre anche progetti infrastrutturali e consulenza tecnica, in particolare nei mercati emergenti.
All’inizio di settembre, Deutsche Bahn ha strappato un contratto da un miliardo di dollari nel Qatar. L’emirato arabo ha deciso di costruire una rete ferroviaria ex novo. Ha in progetto una metropolitana nella capitale del piccolo Stato del Golfo Persico, un collegamento tra Doha e Manama, nel Bahrain, e una linea tra il centro industriale di Ras Laffan e il porto di Mesaieed, lungo la costa orientale del Paese. La società tedesca metterà a disposizione del progetto una sessantina di persone, ingegneri edili ed esperti tecnici, con il compito di proporre soluzioni integrate, lavorando in stretto contatto con il gruppo Qatari Diar.«Questo accordo – ha detto Otto Wiesheu, un membro del consiglio di gestione di Deutsche Bahn, responsabile per gli affari politici ed economici – dimostra la forza del nostro gruppo integrato e l’eccellente reputazione del nostro know-how ferroviario».
Nel contempo, la società tedesca è in lizza per firmare un contratto da 5 miliardi di euro in Arabia Saudita. Il Governo saudita vuole costruire una rete ferroviaria di circa 1.100 chilometri. I Paesi del Golfo Persico non hanno solo grande disponibilità di denaro, a causa del forte aumento del prezzo del petrolio. Vogliono anche gettare le basi infrastrutturali di una unione monetaria che dovrebbe vedere la luce, secondo auspici non sempre realistici, nel 2010.
In quest’ottica la decisione della Deutsche Bahn di aprire una sede a Dubai assume un significato particolare. Peraltro, lo Stato tedesco ha deciso di mettere il gruppo in vendita per finanziarne l’espansione. Il 25% della società, esclusa la rete ferroviaria, è destinata a essere quotata in Borsa. In origine la privatizzazione doveva svolgersi a fine ottobre, ma proprio ieri il ministero delle Finanze ha ammesso che l’operazione potrebbe essere rinviata a causa della tempesta finanziaria.
Ciò detto, la Deutsche Bahn è già cresciuta molto negli ultimi anni. Dei 237mila dipendenti della società, il 20% lavora fuori dai confini tedeschi. Il gruppo, che nel 2007 ha registrato profitti per 1,7 miliardi di euro, ha 1.500 sedi nei cinque continenti. È il numero 1 europeo nel trasporto su terra, il numero 2 e 3 al mondo nel trasporto aereo e per mare. Dal 2002 al 2007, il fatturato è cresciuto del 60%, grazie anche ad alcune acquisizioni: Schenker nel 2002 e Bax Global nel 2006.
La strategia della società guidata da Hartmut Mehdorn è chiara. Il gruppo vuole approfittare della centralità della Germania in Europa per diventare il crocevia dei trasporti nel continente e il trampolino europeo per raggiungere l’Asia o l’America. Peraltro, diversificare le proprie attività – dal trasporto per nave o aereo alla consulenza infrastrutturale – è anche indispensabile in un momento di graduale liberalizzazione del settore ferroviario europeo.
B.R.