La Germania Est continua a mostrare un evidente ritardo economico, a quasi venti anni dall’unificazione. Il tasso di disoccupazione è praticamente doppio rispetto a quello nazionale, l’età media è più elevata che a Ovest (si veda il post del 25 novembre 2007), il potere d’acquisto è spesso inferiore a quello che si registra nelle regioni occidentali. Eppure vi sono zone della ex DDR che stanno rialzando la testa: a Dresda è in forte crescita l’industria informatica, mentre la costa baltica punta con successo sul turismo. Ecco un altro esempio positivo: un confronto statistico tra i capoluoghi regionali presentato nei giorni scorsi mostra come Potsdam, la capitale del Brandeburgo e la città che ospita il Castello di Sanssouci, sia seconda solo a Monaco, la capitale della Baviera, almeno in alcuni campi.
Nel 2006, a Potsdam la crescita naturale della popolazione (il saldo tra decessi e nascite) è stata di 1,4 ogni mille abitanti. Meglio ha fatto solo la città bavarese: con un aumento dell’1,6. Magonza ha messo a segno un incremento dello 0,5, Dresda dello 0,4, Stoccarda dello 0,2. Tutte le altre 11 capitali regionali hanno segnato un calo, salvo Wiesbaden stabile. "La crescita della popolazione è tale per cui nel primo trimestre del 2008 il numero degli abitanti a Potsdam supererà i 150mila per la prima volta nella Storia della città", ha detto Reiner Pokorny, un funzionario del Brandeburgo. Anche in termini di ricchezza, Potsdam ha fatto progressi: è prima nella classifica delle capitali della ex DDR, con un potere acquisto pari al 94,3% della media tedesca.