In Italia si litiga sulle unioni civili. In Belgio si apre oggi una fiera delle madri portatrici

C’era un tempo quando le fiere servivano ai dirigenti d’azienda e ai rappresentanti di commercio per fare conoscere le loro novità industriali. Le più importanti avevano luogo nei grandi centri economici d’Europa: Colonia, Francoforte, Rotterdam, Milano. Si pensava che con Internet le fiere sarebbero sparite. Il successo dell’Esposizione Universale del 2015 ha in parte smentito questa previsione. gesta1Mentre l’Italia dibatte aspramente se consentire per legge l’unione civile tra due persone dello stesso sesso, in Belgio si terrà oggi e domani una fiera dedicata alle madri portatrici e alla gestazione tramite altri. L’evento è discretamente pubblicizzato su Facebook, alla pagina intitolata Baby Bloom Homoparentalité, gestita da una associazione inglese che è legata a una organizzazione americana. I dettagli organizzativi sono trasmessi solo alle persone realmente interessate. L’obiettivo della insolita manifestazione è di mettere le coppie omosessuali in relazione con possibili madri portatrici, offrendo “informazioni alle coppie alla ricerca di creare una famiglia”. Baby Bloom è una organizzazione con cinque anni di esperienza che fa capo a una clinica americana di Las Vegas. Nel Nevada, The Fertility Center vuole permettere agli omosessuali di diventare padri o madri, garantendo tra le altre cose ai primi una madre portatrice “perfetta” da individuare “entro una larga varietà di persone immediatamente disponibili”.A seconda della coppia, l’operazione può prevedere nel caso di una omosessuale donna la ricerca di un donatore di sperma, e nel caso di un omosessuale uomo la ricerca di ovociti e di una madre portatrice. Baby Bloom garantisce “100% di soddisfazione”, e promette al cliente di seguirlo passo passo nella sua decisione di diventare genitore. I futuri padri e madri sono accompagnati da “una guida personale” e potranno seguire la gravidanza ecografia dopo ecografia. L’iniziativa in Belgio, che verrà ripetuta a Parigi il 31 gennaio, è tanto più sorprendente che in questo paese la gravidanza tramite altri non è oggetto di alcuna legge. Baby Bloom, infatti, propone i suoi servizi negli Stati Uniti. In Belgio la gestazione tramite altri (nota con l’acronimo GPA, gestation pour autrui) non né autorizzata né vietata, tanto che si pratica in alcune cliniche del paese. In Parlamento, c’è una ampia maggioranza delle forze politiche a favore di una legalizzazione. D’altro canto, questo paese è in anticipo in molti campi dell’etica moderna: i matrimoni tra omosessuali sono permessi dal 2003, mentre l’eutanasia – pur strettamente regolamentata – è possibile fin dal 2002 (2.021 persone hanno deciso di seguire questa strada nel 2015 – l’80% nelle Fiandre, il 20% in Vallonia – con un aumento del 5% rispetto al 2014). La notizia belga è interessante non solo perché mette in luce il ritardo italiano in questo ambito, ma anche perché conferma come il turismo sanitario superi qualsiasi legge nazionale. Anzi, divieti o ostacoli rischiano di avere conseguenze classiste e di valere solo per chi non è sufficientemente ricco per rivolgersi nei paesi dove può soddisfare i suoi legittimi desideri.

NB: Dal fronte di Bruxelles (ex GermaniE) è anche su Facebook