Nel nominare la francese Sylvie Goulard, ex deputata europea, ex ministro ed ex banchiere centrale, alla guida di un ampio portafoglio che ragguppa industria, difesa, spazio e digitale, la presidente eletta della Commissione europea Ursula von der Leyen ha spiegato che tra i suoi obiettivi vi è anche quello di dare all’Unione europea una propria politica industriale, che non sia semplicemente la somma di politiche nazionali. In questo senso, la valutazione che lo stesso esecutivo comunitario darà della fusione tra la francese STX e l’italiana Fincantieri nella cantieristica navale sarà una cartina di tornasole per capire la reale ambizione della nuova dirigenza europea.
Un accordo tra le due aziende era stato trovato nel 2017 durante la presidenza Hollande. Dopo un primo momento di dubbi e interrogativi, il presidente francese Emmanuel Macron ha dato nel 2018 il suo benestare all’intesa nelle costruzioni navali. Da allora le due società sono in contatto tecnico con Bruxelles, in attesa che la Commissione europea dia la sua approvazione antitrust. Finora, dall’esecutivo comunitario non sono giunti segnali univoci.
«In Europa tutto si muove troppo lentamente e ci si deve rendere conto di questo. Non possiamo aspettare 6 mesi, 12 mesi, 18 mesi per una decisione della Commissione», ha detto a Cernobbio all’inizio del mese il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire. Da parte dell’Europa, ha aggiunto con una nota polemica il ministro francese, «abbiamo bisogno di decisioni e di decisioni rapide». L’accordo con Fincantieri è stato difficile da accettare per l’establishment politico francese, ma dopo due falliti tentativi di salvare STX e i chantiers de l’Atlantique di Saint-Nazaire, è sembrato il minore dei mali.
La decisione bruxellese è tutt’altro che banale. L’intesa franco-italiana, in tutto 22mila dipendenti, è un tassello simbolico nella scelta di dare all’Europa una propria industria militare. Tuttavia, esclude d’emblée l’altro protagonista del mercato, la Germania. Non per altro a sollevare obiezioni antitrust sono state soprattutto le autorità tedesche. Al tempo stesso, Berlino sta facendo pressione insieme a Parigi perché vengano ammorbidite le regole europee della concorrenza in modo da facilitare la nascita di campioni europei.
Da che parte starà la Commissione von der Leyen: darà il suo appoggio all’operazione franco-italiana in linea con i suoi ambiziosi obiettivi di politica industriale oppure sposerà i dubbi e le recriminazioni dell’industria tedesca? La commissaria alla concorrenza, la danese Margrethe Verstager, temporeggia. All’idea controversa di promuovere nuovi campioni europei, ha reagito con scandinava prudenza. Di tradizione liberale, la signora Vestager teme di mettere a repentaglio la libera concorrenza nell’Unione europea.
Al tempo stesso il mandato affidato alla signora Goulard prevede nuove e ambiziose forme di collaborazione europea in campo militare per generare ricadute economiche anche nel civile. In questo senso, la decisione bruxellese relativa a STX-Fincantieri sarà doppiamente importante. Rivelerà sia la sensibilità del nuovo esecutivo comunitario nei confronti delle posizioni tedesche, sia la determinazione della nuova Commissione europea a dotare l’Unione di una propria politica industriale.
(Nella foto, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier italiano Giuseppe Conte in un recente incontro a Roma – Foto tratta dal sito de Il Mattino)