Mentre in Italia si torna a dibattere di immigrazione e il governo Meloni annuncia che farà sbarcare da alcune navi di organizzazioni non governative, presenti al largo della Sicilia, solo donne incinte e bambini, mi cade l’occhio in un giornale belga su una breve. Il titolo è il seguente: “Secondo Nicole de Moor, il Belgio dovrebbe ricevere 100mila domande di asilo nel 2022”.
In questo paese, la signora de Moor, 38 anni, è Segretaria di Stato per l’Asilo e l’Immigrazione, ed esponente del partito democristiano fiammingo (CD&V), in un governo che raggruppa oltre al CD&V anche i socialisti, i verdi e i liberali, sia francofoni che fiamminghi.
La breve notizia mi ha indotto a cercare maggiori informazioni. Ha spiegato la signora de Moor in televisione: “Il nostro paese deve affrontare un afflusso importante di richiedenti asilo. L’afflusso è più importante che in altri vicini europei, la ripartizione non è paritaria e ciò provoca problemi”. Chiedendo maggiore coordinamento europeo, ha poi proseguito: “Riceviamo attualmente 4.000 domande di asilo al mese. Nel 2015 (l’anno della crisi migratoria, ndr) ricevemmo 40mila richieste in un anno. Nel 2022 saranno 100mila”. Il paese conta 11,5 milioni di abitanti.
Le statistiche sull’immigrazione in Belgio sono impressionanti. Secondo il Commissariato generale dei rifugiati e degli apolidi, nel solo mese di settembre le domande di asilo sono state 4.009, in aumento del 13,6% rispetto ad agosto. I migranti giungono per la maggior parte dall’Afghanistan, dal Burundi, dalla Siria, e dalla Palestina. Seguono i cittadini della Turchia, dell’Eritrea, dell’Iran, del Camerun, della Repubblica democratica del Congo e dell’Irak. Nel frattempo, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina nel febbraio scorso, il Belgio ha garantito protezione temporanea a oltre 60mila cittadini ucraini.
“In un anno sono stati creati 5.000 posti di accoglienza aggiuntivi, di cui 1.000 per i minori non accompagnati. Ma siamo dinanzi a limiti operativi nella creazione di nuovi posti, soprattutto per i minori”, ha dichiarato sempre questa settimana la signora de Moor. Il tema in Belgio, paese d’immigrazione da oltre un secolo, non è tanto se accogliere le persone, ma come accoglierle. Su questo fronte, la carenza di mezzi e i casi di degrado sono stati spesso denunciati dalla stampa.
Secondo l’Ufficio federale di Statistica, la popolazione belga è cresciuta nel 2021 di 62.770 cittadini, di cui 58.118 immigrati. Si legge a questo riguardo nel sito di Statbel: “Il saldo migratorio netto è stato di +58.118 unità nel 2021. Questo dato è molto più elevato rispetto ai +41.756 del 2020 e più in linea con il saldo migratorio netto di +55.031 registrato nel 2019”. Sempre nel 2021, 39.233 persone hanno ottenuto la nazionalità belga. In dieci anni (2012-2021) il Belgio ha concesso la propria nazionalità a oltre 338mila persone.
Un ultimo dato riguarda le statistiche sulle domande di asilo ricevute da alcuni paesi membri in agosto, in modo da poter fare un confronto. Secondo i dati armonizzati di Eurostat, le richieste sono state 3.200 in Belgio, 5.985 in Italia, 8.650 in Spagna, 11.900 in Francia e 18.715 in Germania.
(Nella foto scattata a Bruxelles e ripresa dal sito della televisione pubblica belga RTBF, cittadini ucraini in fila per ottenere protezione internazionale subito dopo lo scoppio della guerra)