La terribile innondazione che ha colpito Livorno qualche giorno fa ha provocato nuovi esami di coscienza in un paese dove molte regioni non curano a dovere il proprio territorio. In compenso, la Germania ogni dieci anni effettua un censimento degli alberi. Non semplicemente degli alberi monumentali o di notevole interesse, come in altri paesi. Di tutti gli alberi. Come spesso in tedesco, l’immane operazione ha un nome specifico: è il Bundeswaldinventur. L’obiettivo è di conoscere minuziosamente lo stato delle foreste e dei boschi, l’evoluzione delle piante e delle diverse specie, la salute del territorio, l’ammontare di riserva di legna del paese da qui al 2052. Il primo censimento risale al 1986; il più recente è avvenuto nel 2012.
La Germania è ricoperta da foreste e da boschi per un terzo del suo territorio: 1,4 milioni di ettari. Tra il 2002 e il 2012, la Repubblica Federale ha guadagnato 108mila ettari di nuove foreste contro una perdita di 58mila ettari di vecchie foreste. L’aumento netto è stato dello 0,4%, pari a 50mila ettari in più. L’unica specie che ha subito una riduzione è l’abete rosso per via di scarafaggi e gravi temporali. Rispetto al censimento precedente, la riserva di legname è salita per toccare i 3,7 miliardi di metri cubi (vale a dire 336 metri cubi per ettaro). Da secoli la riserva non era a livelli così elevati, assicura il Ministero federale dell’Agricoltura. Metà dei boschi appartiene a privati, un quinto è nelle mani degli enti locali, un terzo è di proprietà dei Länder e del governo federale.
Nella pratica, il censimento è stato effettuato da 60 squadre di uomini e donne, armati di computer, strumenti di misurazione ad ultrasuoni e relascopi (speciali apparecchi inventati dallo scienziato forestale austriaco Walter Bitterlich nel 1984 e che servono a misurare l’altezza del tronco). Percorrendo in lungo e in largo la Germania, non hanno contato gli alberi uno per uno, ma hanno compiuto misurazioni in 60mila località diverse, misurando lunghezza e larghezza di 420mila alberi e facendo stime più generali grazie anche a calcoli satellitari. A conti fatti, la Germania conta 90 miliardi di alberi; di cui 7,6 miliardi hanno un diametro del tronco superiore ai sette centimetri.
Il Bundeswaldinventur può sembrare una semplice curiosità, o peggio l’ennesima indicazione dell’iperorganizzazione tedesca. Eppure, l’esercizio si rivela utile in campi impensabili. Non solo permette agli scienziati di capire l’evoluzione della natura o del clima; ma consente anche ad alcuni settori dell’industria, per esempio quello specializzato nell’impacchettamento, di fare previsioni sull’andamento del prezzo della carta. Si legge sul sito dedicato al censimento: “Le foreste purificano la nostra aria, producono ossigeno essenziale, salvaguardano l’acqua potabile e ospitano numerosi animali e specie biologiche. In una Germania densamente popolata, offrono spazi di ricreazione, dedicati alla natura. Per finire, le foreste garantiscono la più importante fonte rinnovabile: il legname. In questo senso, offrono un importante contributo all’occupazione e al valore aggiunto nelle regioni rurali”.
In fondo che la Germania effettui un censimento decennale degli alberi non deve sorprendere. Basta leggere le favole dei Fratelli Grimm o vedere come nel fine settimana, d’estate come d’inverno, le foreste si popolino di viandanti. I primi versi del celebre poema Abschied, di Joseph von Eischendorff, sono dedicati alla foresta tedesca, peraltro in parte protetta dall’Unesco: O schöner, grüner Wald, Du meiner Lust und Wehen (O bella, verde foresta, Tu la mia gioia e il mio tormento). All’inizio del decennio, il Deutsches Historisches Museum di Berlino ospitò una mostra intitolata: “I nostri alberi. I tedeschi e la foresta”. L’esposizione raccontava il rapporto del paese con i propri boschi, spaziando dalla letteratura al tempo libero, dalla criminalità all’arte, dal Nazismo alla cinematografia. Più recentemente l’ingegnere forestale Peter Wohlleben ha pubblicato un libro che ha avuto un enorme successo, pubblicato in una ventina di lingue: Das geheime Leben der Bäume (in italiano: La vita segreta degli alberi, Macro Edizioni).
(Nella foto, una guardia forestale alle prese con una misurazione durante il più recente censimento degli alberi in Germania)
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