Il futuro della scena politica tedesca e in particolare di Alternative für Deutschland, il nuovo partito di destra nato nel 2013, è osservato da vicino da tutti i commentatori europei, soprattutto dopo le ultime elezioni regionali di domenica 13 marzo. Nei tre Länder che hanno votato una settimana fa, l’AfD ha avuto buoni risultati. Ad Ovest, nel Baden-Württemberg e nella Renania Palatinato, ha ottenuto il 15,1% e il 12,5% dei suffragi rispettivamente. A Est, nella Sassonia-Anhalt, ha riscosso addirittura il 24,2% dei voti. Negli ultimi giorni, la presidente del partito, Frauke Petry, si è congratulata perché l’AfD è riuscita ad attirare “la classe media” tedesca. Studi demoscopici pubblicati dalla stampa tedesca, e in particolare dal settimanale Der Spiegel, danno un quadro interessante degli elettori del partito di destra, che negli ultimi due anni ha attirato tutti coloro che sono preoccupati dalla crisi debitoria della zona euro e dall’emergenza provocata dall’arrivo di oltre un milione di rifugiati in Germania. I dati sono sorprendenti. Da un lato, confermano che il partito ha una natura fondamentalmente protestataria. Dall’altro, lasciano intendere che potrebbe non essere un fattore passeggero della politica tedesca. Il primo dato significativo è che le tre regioni offrono dati simili. Un terzo degli elettori è disoccupato e una fetta maggioritaria dei votanti ha tra i 25 e i 44 anni, a Est come a Ovest. Interessante inoltre è notare che tutta la popolazione tedesca è rappresentata tra gli elettori dell’AfD: sia i liberi professionisti che i pensionati hanno votato per il nuovo partito in questa tornata elettorale, oltre che i lavoratori dipendenti e i funzionari pubblici. Il partito ha attirato principalmente persone che di solito non votano, e che evidentemente hanno trovato nel movimento una risposta alle loro preoccupazioni. Interessante poi è osservare che l’AfD ha pescato in tutti partiti politici. Oltre che tra i democristiani della CDU e i socialdemocratici dell’SPD, anche tra i Verdi, la Linke e i Liberali. La signora Petry ha spiegato che il nuovo movimento vuole dare “solidarietà ai più deboli” e “difendere le prerogative dello Stato Sociale”. Il partito ha ottenuto il 4,7% dei voti nel 2013. Attualmente è accreditato del 12% dei suffragi in una eventuale prossima elezione federale. Il partito siede già in otto parlamenti regionali su sedici. E’ più radicato di quanto non siano mai stati in passato i Piraten, i neo nazisti del Nationaldemokratische Partei Deutschlands (NPD) o della Deutsche Volksunion (DVU). Il rischio che prenda piede è evidente; senza per questo diventare necessariamente un partito dominante sulla scena politica tedesca.
(Nella foto, una riunione politica dell’AfD il giorno del mercoledì delle ceneri, una giornata tradizionalmente riservata in Germania ai comizi politici)
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