L’aeroporto di Zaventem – Quando il rumore degli aerei è questione comunitaria

Anche il rumore degli aerei in Belgio è tema che solleva accesi dibattiti comunitari tra francofoni e fiamminghi. Da alcune settimane la questione sta provocando scontri politici, e anche tensioni sociali. Nel 2008, dopo lunghe trattative, fu trovato su questo fronte un sofferto accordo tra le varie parti in causa sotto l'egida di Etienne Schouppe, allora sottosegretario alla mobilità: la città di Bruxelles, i comuni della periferia e naturalmente l'aeroporto di Zaventem, che si trova nel Nord-Est della città. 072e6b3024bd7c7419f39a0922939c69_ID2219358_10-zaventem-ad_160053_00Y12A_0.JPGObiettivo dell'intesa: "Spalmare (disperser, in francese) il fastidio del rumore" che per lungo tempo ha pesato soprattutto sui comuni del Nord della capitale belga, a maggioranza fiamminga, che posero il problema, riuscendo ad avere la meglio. Un po' come per la biblioteca dell'Università di Lovanio che fu divisa equamente negli anni 60 tra la Louvain francofona e la Leuwen fiamminga, fino a dividere senza scrupolo le collezioni enciclopediche, il rumore degli aerei doveva essere oggetto di un perfetto e meticoloso burden-sharing, come dicono gli inglesi. Gradualmente un piano di gestione dei decolli e soprattutto degli atterraggi è stato messo in pratica. Ormai è sul punto di essere completato. Il risultato è che non solo praticamente nessun comune della periferia è ormai risparmiato dal passaggio degli aerei, ma il cielo della città è costantemente attraversato da velivoli (provocando probabilmente dubbi sui rischi per la sicurezza della città). A quattro settimane dalle elezioni legislative belghe, che si terranno insieme al rinnovo del Parlamento Europeo il prossimo 25 maggio, il tema sta provocando non pochi nervosismi nel dibattito politico. Il piano, infatti, non piace ai francofoni, che in maggioranza risiedono nella capitale.


Il ministro degli Esteri, il vallone Didier Reynders – che finora si era presentato agli elettori nella circoscrizione di  Liegi ma che di recente ha spostato la residenza a Bruxelles per rafforzare il proprio ruolo nel Mouvement Réformateur, il partito liberale – ha criticato esponenti del proprio governo e soprattutto l'attuale sottosegretario ai Trasporti, il democristiano Melchior Wathelet per un piano che dà fastidio ai tanti francofoni della capitale. Wathelet, anch'egli vallone, si è difeso, notando che i rappresentanti di Reynders hanno partecipato a tutte le… 29 riunioni tra gabinetti ministeriali che si sono tenute sulla questione, dando il loro accordo finale. Nel tentativo di smorzare le polemiche, Wathelet ha deciso di modificare le limitazioni sui voli di notte in partenza da Zaventem, allungando la fascia oraria, non più 11 di sera-sei del mattino, ma 10 di sera-sette del mattino. Il quotidiano francofono Le Soir fa notare che la vicenda a quattro settimane dalle elezioni legislative mostra un fronte francofono-vallone drammaticamente diviso, proprio mentre i sondaggi danno il partito autonomista fiammingo Nieuw-Vlaamse Alliantie al primo posto nelle Fiandre. Come spiegava recentemente un servizio della rete televisiva belga RTBF, il governo è nell'angolo. Da un lato, i politici francofoni vorrebbero venire incontro all'elettore vallone; dall'altro temono che così facendo possano stuzzicare i fiamminghi e rafforzare indirettamente la N-VA. Nel frattempo, si moltiplicano le iniziative dei residenti a Bruxelles, e nella periferia della capitale contro una vicenda che avrebbe probabilmente suggerito un dipinto al surrealista René Magritte.

 

(Nella foto, un aereo nei cieli di Bruxelles. La scritta in fiammingo significa: Proprietà Privata)

NB: Dal fronte di Bruxelles (ex GermaniE) è anche su Facebook