Non esiste in Germania, come invece negli Stati Uniti, un Election Day, un giorno tradizionalmente dedicato alle elezioni presidenziali o legislative. Ma il 2009 sarà senza dubbio un Election Year nella Repubblica Federale. Il destino vuole che il Paese non si recherà alle urne solo il 27 settembre per rinnovare il Bundestag e quindi eleggere un nuovo cancelliere dopo quattro anni di legislatura. L'anno infatti sarà segnato da numerosissime consultazioni elettorali. Si voterà per le regionali in Assia (18 gennaio), in Turingia, in Sassonia e nel Saarland (il 30 agosto) e nel Brandeburgo (il 27 settembre), così come per le comunali nel Meclemburgo-Pomerania Occidentale, nella Sassonia-Anhalt, nel Nord-Reno Vestafalia, nella Renania-Palatinato e nel Baden-Württemberg. A queste elezioni, distribuite lungo tutto l'arco dell'anno, bisogna poi aggiungere il rinnovo del Parlamento Europeo fissato per il 7 giugno e l'elezione del Presidente della Repubblica prevista per il 23 maggio.
E' facile immaginare quanto la crisi economica, il probabile aumento della disoccupazione e i deludenti risultati societari influenzeranno la vita politica, trasformando il 2009 in una campagna elettorale permanente e ostacolando non poco il lavoro del Governo di grande coalizione tra democristiani e socialdemocratici. In un primo momento si poteva pensare che la crisi finanziaria avrebbe aiutato la sinistra radicale di Die Linke. Il partito di Oskar Lafontaine continua ad oscillare nei sondaggi tra il 10 e il 12%, ma non ha goduto di particolare popolarità. Almeno a livello nazionale. Potrebbe rifarsi però a livello regionale: nel Saarland, nel Brandeburgo e in Turingia sfiora il 30% delle intenzioni di voto. E' difficile fare previsioni sull'esito delle legislative del 27 settembre. Le due ultime tornate elettorali del 2002 e del 2005 hanno mostrato un elettorato diviso se non addirittura frammentato e comunque vittorie risicate. Tutto si giocherà sulla crisi economica. I tedeschi vorranno cambiare cavallo nel bel mezzo di una recessione? O preferiranno invece puntare sulla continuità? Lo stesso cancelliere Konrad Adenauer, alle combattute elezioni del 1957, puntò con grande successo sullo slogan "Keine Experimente!", Nessun esperimento, per ostacolare un'eventuale vittoria socialdemocratica. In questo senso, il cancelliere Angela Merkel (nella foto con l'avversario socialdemocratico Frank-Walter Steimeier) parte favorita. Nel frattempo, l'Europa dovrà arrendersi a una Germania tutta rivolta alla politica interna.