Per l’Anno 2018 del Patrimonio, «Cartaditalia» disegna le bellezze d’Europa

L’ultimo numero della rivista Cartaditalia, pubblicata dall’Istituto italiano di Cultura di Bruxelles diretto da Paolo Grossi, dovrebbe diventare il manuale di istruzione di un saggio amministratore pubblico, la guida di viaggio di un buon dirigente d’impresa. Il tema è quello dell’eredità culturale: in occasione dell’Anno europeo del patrimonio nel 2018, la rivista propone un doppio volume ricco di spunti, soprattutto per un paese come l’Italia, dove molti tendono a sfruttare senza salvaguardare, a mungere senza curare la ricchissima eredità nazionale, un po’ come i bambini viziati, spesso noncuranti del valore degli oggetti che ricevono in regalo.

«La conservazione degli oggetti è da sempre una pratica dell’homo sapiens», nota tra gli altri Giorgio Andrian, uno degli autori. Il British Museum fu creato da Hans Sloane nel 1753, il Louvre quarant’anni dopo, nel 1793. Uno dei primi direttori del museo parigino fu Dominique Vivant Denon, scrittore, archeologo e diplomatico francese. Trascorse gran parte della sua vita a recuperare oggetti d’arte in giro per il mondo, dall’Italia all’Egitto. A molti può sembrare un volgare ladro. Eppure, il suo era anche il tentativo lungimirante di conservare oggetti che altrimenti, ai suoi occhi, rischiavano di andare persi.

Il doppio volume, curato da Pier Luigi Sacco, raccoglie gli scritti di una trentina di studiosi, italiani e non. E’ l’occasione per fare una radiografia del patrimonio europeo. Non stiamo parlando soltanto dei centri storici, dei monumenti religiosi o dei castelli medievali; ma anche di archivi, opere d’arte, e magari anche vecchi stabilimenti diventati esempi di archeologia industriale; senza dimenticare la natura e i paesaggi, come ha raccontato Peter Wohlleben in La vita segreta degli alberi. Non è un caso se ancora oggi, nonostante la concorrenza mondiale, l’Europa produca tre quarti dei manufatti di lusso a livello mondiale.

Oltre a offrire spunti di riflessione sul modo migliore di salvaguardare, promuovere e sfruttare il patrimonio culturale, la rivista tenta di individuare i rischi che quest’ultimo corre. Ne emergono almeno tre, di natura molto diversa tra loro: la violenza dell’estremismo politico; il riscaldamento climatico; e l’ondata turistica, almeno in alcuni centri storici europei. Amministratori pubblici e dirigenti d’impresa troveranno in questo numero di Cartaditalia suggerimenti concreti, consigli pratici, ed esempi da seguire, per di più in quattro lingue (oltre che in italiano, anche in inglese, francese e tedesco).

Alcuni paesi hanno capito prima di altri che il patrimonio culturale è uno strumento politico ed economico. Fra i tanti progetti lanciati dal nuovo presidente francese Emmanuel Macron vi è anche quello di promuovere il patrimonio francese. Il capo dello Stato ha nominato un giornalista e documentarista, Stéphane Bern, alla guida di un nuovo dipartimento chiamato a salvaguardare palazzi, musei, castelli e chiese, anche con l’aiuto degli introiti di una nuova lotteria nazionale.

In fondo, il patrimonio culturale – in parte anche digitalizzato e disponibile su Internet al sito www.europeana.eu – è una straordinaria università a cielo aperto di cui tutti i cittadini europei possono approfittare, con una innegabile lunghezza di anticipo rispetto al resto del mondo. Scrivendo nel 1817 a Sydney Owenson, la scrittrice irlandese meglio nota come Lady Morgan, lo stesso Vivant Denon, che da giovane aveva abbandonato gli studi di diritto, spiegò: «Non ho studiato nulla perché mi sarei annoiato. Ma ho molto osservato, perché ciò mi divertiva. La mia vita è stata ricca e me la sono goduta».

Cartaditalia, Anno IX, numero speciale, novembre 2017, 513 pagine. Il doppio numero di Cartaditalia verrà presentato alle 18.30 di mercoledì 6 dicembre alla Biblioteca Braidense di Milano, alla presenza del commissario europeo Tibor Navracsics, l’europarlamentare Silvia Costa e il professor dell’Università IULM Pier Luigi Sacco. Il volume è disponibile gratuitamente sul sito www.iicbruxelles.esteri.it

(Questo articolo in una versione accorciata è stato pubblicato nel Sole/24 Ore del 3 dicembre 2017)