Tensioni Germania-Cina

Si moltiplicano le tensioni tra la Germania e la Cina dopo che qualche settimana fa il cancelliere Angela Merkel ha incontrato il Dalai Lama in Cancelleria. Il Governo cinese ha criticato questa iniziativa, nonostante il leader religioso fosse stato ricevuto a Berlino "a titolo privato". Pechino considera illegale il governo tibetano in esilio, guidato dallo stesso Dalai Lama. Prima rappresaglia questa settimana quando la Cina ha annullato un incontro tra i ministri delle Finanze dei due Paesi. Il motivo: "problemi di calendario".

Il ministro degli Affari Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier si è detto "preoccupato" dalle tensioni tra i due Paesi. Il capo della diplomazia tedesca ha sottolineato sabato che la Germania "ha interesse al ripristino di buone relazioni con la Cina". Il Governo tedesco, ha aggiunto, farà in modo che questi rapporti riprendano "un buon cammino". Secondo il settimanale Der Spiegel la Cina avrebbe anche deciso di congelare il "dialogo strategico" instaurato tra i due Paesi nel 2006.

Ricche di materie prime o di manodopera a buon mercato, Cina e Russia sono spesso interlocutori difficili per i Paesi occidentali. Mentre il cancelliere Gerhard Schroeder ha sempre privilegiato le relazioni economiche con il gigante asiatico, la signora Merkel non esita a parlare con i cinesi di argomenti controversi: diritti umani, ambiente, libertà politiche. Fino a dove potranno spingersi i contrasti? Non credo che Berlino sia pronta a mettere a rischio il rapporto economico con la Cina, terzo partner della Germania nelle importazioni e undicesimo nelle esportazioni.

  • Germanynews |

    Vero, caro Chico. E’ più grave, però, l’atteggiamento da Ponzio Pilato di Prodi…

  • Chico |

    Ci sono sorprendenti parallelismi tra la politica di sinistra italiana e quella tedesca: è di poche ore fa la notizia del rifiuto di Bertinotti ad aprire la Camera dei Deputati al Dalai Lama. La camera non è a disposizione per delle celebrazioni, dice il presidente Bertinotti. Eccezioni si possono fare solo per i capi di stato. Quindi la visita del 2002 del Papa al Parlamento Italiano sarebbe da considerarsi solo la visita di un capo di stato. Questa è la sinistra italiana che si fa portavoce della difesa dei diritti umani ovunque nel mondo. Ovunque tratte che a Cuba e in Cina. e che di fronte all’occasione storica di dare un sonoro ceffone alla Cina cala le brache con uan scusa vergognosa degna della migliore tradizione della pessima politica italiana. MA l’esempio, forse, viene dalla germania, dove sono proprio i socialdemoctratici guidati da Steinmeier e dall’ex cancelliere Schröder a protestare per il trattamento di favore riservato al capo del buddismo.
    Chico

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